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Udienza UEFA, il retroscena: ecco perché Elliott non ha accompagnato il Milan

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Emerge un clamoroso particolare in merito la mancata partecipazione di due rappresentanti del fondo Elliott all'udienza di Nyon del 19 giugno

Daniele Triolo

'Tuttosport' in edicola ieri mattina aveva rivelato come il Milan, lo scorso 19 giugno, avrebbe dovuto presentarsi Nyon, davanti la Camera giudicante dell'Organo di Controllo Finanziario dei Club di Calcio UEFA (CFCB), accompagnato da due rappresentanti del fondo Elliott Management Corporation, autorizzati dal massimo organo calcistico europeo a prendere parte all'udienza.

I due rappresentanti, poi, , ed Elliott, di fatto, ha manifestato soltanto con una lettera scritta la propria vicinanza, ed il supporto economico, al club rossonero. Il quotidiano torinese si era domandato, quindi, se tale assenza fosse stata strategica, in qualche modo, perché è innegabile come un appoggio 'in prima persona' avrebbe potuto favorire la tesi difensiva del Milan.

Bene, l'arcano è stato svelato questa mattina, sempre da 'Tuttosport': i due rappresentanti di Elliott hanno preferito soprassedere, d'accordo con il club di Via Aldo Rossi, perché, in quei giorni, il Milan era ad un passo dall'essere ceduto all'imprenditore italo-statunitense Rocco Commisso e, pertanto, una loro presenza al fianco della società meneghina sarebbe stata considerata non determinante.

Poi, come ben sappiamo, Yonghong Li ha fatto saltare il banco e l'opportunità Commisso, per il momento, è stata congelata. Novità, però, sembrano arrivare in queste ore dagli Stati Uniti d'America:

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