archivio2017

Taarabt: “Al Milan massacrato mentalmente. Oggi possiamo giocarcela”

Adel Taarabt Genoa
Adel Taarabt sarà uno degli ex rossoneri oggi in campo con la maglia del Genoa. “In rossoblu sono rinato: con Ivan Jurić volo”. Le sue dichiarazioni

Daniele Triolo

Adel Taarabt, trequartista marocchino classe 1989, ha parlato ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport': il fantasista del Genoa, da gennaio a giugno 2014, ha militato con la maglia del Milan, collezionando 16 partite e 4 reti tra Serie A e Champions League. Queste le sue dichiarazioni a poche ore dalla :

Sugli inizi della sua carriera: “Puntavo tutto sul talento. Non credevo nella corsa, nel giocare per la squadra. Volevo vincere a modo mio. Qui, poi, ho capito che il calcio è uno sport collettivo, che per essere un giocatore completo devi saper soffrire. Sto tornando: non sono ancora quello di prima, ma ci sto arrivando”.

Sul tecnico del Genoa, Ivan Jurić: “Da ragazzo ho trovato tecnici che mi hanno trattato come un figlio. Poi al Benfica non è stato così. Quando sono arrivato a Genova ero fuori forma e ci sono stati dei problemi. Però ho capito che ero io a dover andare incontro a lui, così sono andato a parlargli. Jurić mi ha risposto che se avessi fatto le cose per bene potevamo ricominciare. Non so se possiamo dirci amici, ma di sicuro mi ha cambiato la vita. E pure il fisico, visto che ho perso 11 chili”.

Sulla sua forma fisica: “Grazie al preparatore atletico ed a tutto il suo staff. Non è stato semplice, correre senza palla non mi è mai piaciuto, ma quando ti abitui tutto diventa naturale. Ora se un giorno non mi alleno non mi sento a mio agio: sento la necessità di correre”.

Sul problema dell'aumento di peso: “Ingrasso facilmente, ma ad incidere è la vita fuori dal calcio. Io ero single, mi piaceva uscire con gli amici, andare al ristorante. Però quando hai 23 anni puoi farlo, a 28 no: devi cambiare stile di vita. E l'ho fatto. Così ho ritrovato me stesso e l'amore per il calcio. Io sono pazzo per questo sport, guardo tutte le partite, conosco tutti i calciatori”.

Sui suoi compagni al Genoa: “Miguel Veloso è un vero esempio, sempre pronto a dare una mano a tutti. Un fratello”.

Su Pietro Pellegri: “Parliamo molto, gli dico che il calcio va veloce e non aspetta nessuno. Lui ha 16 anni, ha forza e sa fare gol, ma deve continuare a migliorare. Non potrebbe avere un allenatore migliore di Jurić, che lo incita a lavorare. Pietro può diventare un attaccante importante per il futuro del calcio italiano”.

Sui suoi primi passi in rossoblu: “Ho voluto subito troppo, non ho gestito bene la situazione e in allenamento ho mollato un po'. Con Jurić devi sempre andare a mille. Lui però è corretto: se gli dimostri che hai capito resetta tutto e si riparte”.

Sulla sua avventura al Milan: “Quell'esperienza mi ha massacrato mentalmente. In rossonero avevo fatto bene, volevo rimanere, eravamo sul punto di firmare. Poi arrivò Filippo Inzaghi che ha fatto altre scelte. Tornare al Q.P.R., dopo aver giocato in Champions League, con campioni come Kakà, mi ha fatto male...”.

Su Mario Balotelli: “Un amico. Tre settimane fa è stato qui a Genova a trovarmi, io sono andato a Monaco per incontrarlo, insieme al mio ex Presidente Flavio Briatore. Lui è come me: abbiamo bisogno di affetto. Fin da ragazzino ti dicono che sei fortissimo e che diventerai un campione, ma poi cresci e non è facile. Mario ha un cuore enorme, ha trovato un Presidente che gli vuole bene: tornerà grande”.

Sul suo Milan: “Oggi sono rimasti Cristián Zapata, Riccardo Montolivo, Ignazio Abate. Sfidarlo resta un'emozione: con loro ho vissuto 6 mesi bellissimi, al top in club fantastico. Ora hanno cambiato tanto e con 11 nuovi non è facile costruire la squadra. Ma è importante che il Milan abbia investito molto e insegua il top. Lo è per tutto il calcio italiano”.

Su Milan-Genoa di oggi: “Sono più vicino alla porta, posso cercare l'assist, è la zona del campo che preferisco, dove giocavo da ragazzino imitando il mio idolo Zinedine Zidane. Lì devo partecipare alla fase difensiva solo mentalmente e non fisicamente, così resto più lucido in zona gol. Possiamo giocarcela: so cosa succede al Milan dopo una partita persa. Se dopo 20 minuti non segnano la pressione diventa insostenibile”.

Sul suo obiettivo: “Ritrovare il top. Ormai non credevo più di poterlo fare, ma con questo nuovo fisico posso tornare a giocare bene ed a vincere con il Genoa. Sarebbe bellissimo guadagnarmi un coro dai tifosi rossoblu”.

TI POSSONO INTERESSARE ANCHE:

SCARICA LA NOSTRA APPiOS /// Android

tutte le notizie di