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Pioli, scacco alla Juve in quattro mosse: come ha rigenerato il Milan

Stefano Pioli, tecnico del Milan, ha battuto Massimiliano Allegri e la Juve con quattro, importanti, mosse sullo scacchiere tattico rossonero

Daniele Triolo

Stefano Pioli AC Milan

Il 'Corriere dello Sport' oggi in edicola ha parlato di Stefano Pioli, allenatore del Milan, che è stato in grado di ritoccare l'assetto della sua squadra, preparando alla perfezione un piano gara per la sfida contro la Juventus, ad appena 72 ore da un pesante k.o. subito in casa del Chelsea in Champions League.

Si è trattato, nello specifico, del primo successo di Pioli contro Massimiliano Allegri da quando i due si sfidano in Serie A. Una vittoria voluta, studiata. Perché il Milan aveva bisogno di alcuni accorgimenti per trovare maggiore equilibrio e l'allenatore di Parma, con quattro mosse decisive, ha fatto sì che il Diavolo ritrovasse supremazia territoriale, efficacia sul terreno di gioco e imprevedibilità.

La prima mossa a sorpresa di Pioli in Milan-Juventus, un finto trequartista. Con l'inserimento, infatti, di Tommaso Pobega in quella posizione, i rossoneri, di fatto, hanno giocato come nel finale della passata stagione, quella del 19° Scudetto, quando in quel ruolo si districavano Franck Kessié o Rade Krunić. Con Pobega lì, Pioli ha creato uno schermo davanti ai mediani Sandro Tonali e Ismaël Bennacer. Allo stesso tempo, l'ex granata aveva il compito di andare in pressing su Manuel Locatelli, regista bianconero, e di inserirsi sotto porta.

La seconda mossa? L'inserimento di Brahim Díaz al posto di Charles De Ketelaere. Ma non da trequartista, bensì da esterno destro d'attacco. Lì il fantasista andaluso ha potuto andare spesso nell'uno contro uno, finendo per impensierire costantemente Alex Sandro e l'intera retroguardia juventina. Con l'apice toccato in occasione della seconda rete del Diavolo contro i bianconeri.

Terza mossa, lo spostamento di Pierre Kalulu nel ruolo di terzino destro, con il conseguente utilizzo di Matteo Gabbia da centrale in difesa al fianco di Fikayo Tomori. Difesa a tre in fase di possesso, con Kalulu che ha tenuto a bada sia Filip Kostić sia Arkadiusz Milik con una prestazione sontuosa. Impreziosita, nel finale di gara, dal salvataggio di un gol fatto su Moise Kean. Fantastico l'ex Olympique Lione.

Infine, quarta ed ultima mossa, Theo Hernández. Al rientro dopo l'infortunio muscolare, non era al meglio. Ecco perché Pioli, più che nel suo ruolo di terzino sinistro d'assalto, lo ha fatto giocare, in fase di possesso, da centrocampista aggiunto al fianco di Bennacer, così da lasciare più spazio per la velocità di Rafael Leão sul versante mancino. Ecco come Pioli ha sorpreso e superato la Juve: segno di un allenatore intelligente che sa come valorizzare le risorse umane della sua squadra. Milan, ecco la duplice missione stagionale di Brahim Díaz >>>

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