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Le tre mosse di Gattuso: ecco come Rino ha ribaltato il Milan

Gennaro Gattuso Milan
Gennaro Gattuso, tecnico rossonero, passato dal rischio esonero al quarto posto, in piena zona Champions League, in una settimana

Daniele Triolo

RINGHIO ALL’ASSALTO

Il ‘Corriere dello Sport - Stadio’ oggi in ha ricordato come Gennaro Gattuso, tecnico del Milan, sia passato dall’essere un allenatore sulla graticola al condottiero di una squadra in piena corsa per un posto nella prossima Champions League nel giro di una settimana caratterizzata da tre vittorie consecutive in campionato. Gattuso è arrivato al risultato, parziale, in tre mosse decisive: analizziamole insieme!

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TATTICA

La prima, ha sottolineato il quotidiano romano, è stata di natura tattica: Gattuso, infatti, ha accantonato (ma non assolutamente riposto nel cassetto) il 4-3-3 per passare al 4-4-2, affiancando l’indiavolato al capocannoniere del Milan, . Con questa formula, i rossoneri sono diventati più incisivi davanti, più solidi dietro e, di conseguenza, i reparti appaiono meno scollegati tra di loro. Un cambio tattico dovuto, è vero, in parte alle tante assenze, però va constatato come ora, il Milan, palleggi un po’ di meno e concretizzi un po’ di più, dimostrandosi spesso letale nelle ripartenze.

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MENTALITÀ

C’è stato, ha proseguito dunque il ‘CorSport’, un evidente cambio di mentalità tra i giocatori: mettono già intensità ed agonismo nel gioco, rispecchiando, sul campo, il carattere del loro allenatore. Il Milan, ora, non molla mai, fino all’ultimo secondo disponibile: dimostrazione ne sono gli ultimi due successi, giunti in pieno recupero contro Genoa ed Udinese. Una squadra, quella rossonera, , non tirando mai in ballo l’alibi delle assenze, e che presenta sempre un atteggiamento ed uno spirito battagliero: cosa, questa, apprezzata molto dallo staff tecnico e dalla società.

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PANCHINA

Terza ed ultima mossa di Gattuso, ha concluso il ‘Corriere dello Sport - Stadio’, riguarda l’utilizzo della panchina, a cui Gattuso ha dovuto fare giocoforza ricorso vista la contemporanea assenza di ben cinque titolari (Davide Calabria, Lucas Biglia, Giacomo Bonaventura, Hakan Çalhanoglu, Gonzalo Higuaín) più uno potenziale, Mattia Caldara. L’allenatore calabrese, però, non si è lasciato abbattere, ha chiamato in causa giocatori finora utilizzati con il contagocce ed ottenuto da loro segnali e risposte confortanti: Ignazio Abate e Cristián Zapata sempre puntuali, Tiémoué Bakayoko in continua crescita, Samu Castillejo sempre bravo ad entrare subito nel vivo delle partite. Ed anche Diego Laxalt sta trovando più spazio e continuità.

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