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Sfavorito ma vincente: il Milan di Pioli ricorda quello di Zaccheroni

Alberto Zaccheroni AC Milan Scudetto 1998-1999

Ci sono molte analogie tra il Milan di Stefano Pioli e quello di Alberto Zaccheroni che portò a Milano lo Scudetto 1999. Eccole tutte

Daniele Triolo

Il Milan di Stefano Pioli come quello che, il 23 maggio 1999, vinse il suo 16° Scudetto con Alberto Zaccheroni in panchina? Secondo 'Tuttosport' oggi in edicola, sono molte le analogie tra l'attuale squadra rossonera e quella che, ormai 23 anni fa, regalò una gioia immensa e fortemente inaspettata ai sostenitori del Diavolo.

Il Milan di Zaccheroni ebbe la meglio, in volata, sulla Lazio allenata da Sven-Göran Eriksson con 7 vittorie nelle ultime 7 partite di campionato. Una rimonta al primo posto nella classifica di Serie A che si concretizzò alla penultima giornata, con il 4-0 del Milan a 'San Siro' contro l'Empoli ed il contemporaneo pareggio, 1-1, dei capitolini in casa della Fiorentina.

Quel Milan non giocava le coppe europee, vista la disastrosa stagione precedente, mentre la Lazio era nel periodo forse più florido della sua storia recente. Ha vinto la Coppa delle Coppe al termine di quell'annata e, in quella successiva, si prese la rivincita in campionato vincendo, al fotofinish, lo Scudetto 2000 ai danni della Juventus, impantanatasi a Perugia all'ultima giornata.

Alberto Zaccheroni AC Milan Scudetto 1998-1999

Anche il Milan di Pioli, come quello di Zaccheroni, da qui a fine anno avrà soltanto l'impegno di campionato e non più quello europeo. Il Diavolo del tecnico di Parma, così come la squadra allenata dall'allenatore romagnoli, pur nella diversità di assetto tattico (4-2-3-1 Pioli, 3-4-3 o 3-4-1-2 Zaccheroni), aveva, come trait d'union, la presenza dell'ariete in attacco. Il Milan di adesso ha Zlatan Ibrahimović o Olivier Giroud; quello del 1999 poteva contare su Oliver Bierhoff.

Sulle fasce il Diavolo di 23 anni fa sprintava con Thomas Helveg e André Guglielminpietro, quello di ora vola sulla spinta di Davide Calabria e Theo Hernández. E che dire delle geometrie di Demetrio Albertini, paragonabili a quelle che, oggi, danno Sandro Tonali e/o Ismaël Bennacer. Un altro parallelismo importante, però, può essere fatto tra George Weah, seconda punta di quel Milan, e Rafael Leão, arma in più del Milan 2021-2022.

Entrambi fortissimi, velocissimi, devastanti. L'ultima cosa che accomuna il Milan di Pioli e il Milan di Zaccheroni è il fattore ambientale. Tutte e due le squadre, infatti, sulla carta non partivano favoriti per la conquista del titolo di Campione d'Italia. 'Zac' riuscì a battere Fiorentina, Inter e Lazio. Pioli riuscirà nell'impresa di tenere dietro i nerazzurri, il Napoli, oltre che Juventus e Atalanta? Milan, l'idea di Maldini e Massara per la trequarti: le ultime news di mercato >>>

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