Sono giorni di grande attesa quelli che si stanno vivendo in casa Milan. Da una parte è ultimata dopo circa 450 giorni l’era Yonghong Li, con il fondo Elliott ufficialmente nuovo proprietario e in attesa di capire se ci saranno variazione nell’organigramma societario. Dall’altra manca sempre meno al 19 luglio, data in cui il TAS di Losanna darà la sentenza definitiva sulla squalifica o meno del Milan dall’Europa League per la prossima stagione.
Come riporta questa mattina ‘Tuttosport’, le motivazioni che hanno portato la UEFA a squalificare il Milan non sono da identificare esclusivamente nella gestione del triennio ’14-’17 da parte di Adriano Galliani e Silvio Berlusconi, ma anche nella condotta della dirigenza guidata da Marco Fassone nell’ultimo anno.
Sulla decisione di Nyon ha pesato, infatti, il continuo slittamento del rifinanziamento del maxi-debito con Elliott e la riduzione massiccia delle aspettative di ricavi dalla Cina. Non sarà, dunque, facile dimostrare che la condanna UEFA è da addebitare solamente alla passata gestione. Sono giorni importanti, decisivi e probabilmente anche storici per la società rossonera: per sapere le ultime sul passaggio della proprietà a Elliott, clicca qui!
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