Walter Zenga è tornato a San Siro dopo le dodici stagioni vissute da portiere all’Inter tra il 1982 e il 1994. In verità la sua ultima volta al Meazza non risale a quel periodo, bensì al 2008 quando da allenatore del Catania venne sconfitto con gol di Kakà. Questa volta lo ha punito Bonucci su un corner in cui Cordaz non è stato irresistibile e ha spalancato così l’accesso al gol al capitano rossonero.
Per Zenga la Curva Sud ha dedicato numerosi cori rivolti al suo passato con i cugini. Un benvenuto che però il tecnico del Crotone, come riporta “La Gazzetta dello Sport” quest’oggi, aveva previsto: “Non mi aspettavo un’accoglienza diversa, sono interista e contento di esserlo. L’unica cosa che trovo di dubbio gusto è il coro su mia madre, che è morta. Ma facciamo pure, mi dà ancora più soddisfazione aver fatto parte di una grande era nerazzurra. E’ peggio l’indifferenza, significa che non conti nulla”.
I pitagorici sono stati sconfitti, avrebbero potuto subire più gol, eppure sono rimasti in partita fino all’ultimo. Così Zenga, come scrive ‘la rosea’, non pare aver perso la fiducia: “Alla salvezza credo al 200%. Non sono bravo in bici come Nicola quindi non so cosa farei. Intanto penso al lavoro e chiedo alla squadra maggior concretezza. Abbiamo perso per una carambola”. E chiude con una proposta per il Var: “Dare anche alle panchine la possibilità di guardare cosa accade, è una cosa che riguarda tutti gli allenatori”.
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