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Messias: “Milan, non ci credevo più. È un sogno che si avvera”

L'intervista di Junior Messias (attaccante AC Milan) a 'Milan TV' | News

Junior Messias, ultimo acquisto del Milan nel calciomercato estivo, ha rilasciato ieri le sue prime dichiarazioni da calciatore rossonero

Daniele Triolo

Ieri Junior Messias, classe 1991, ultimo acquisto del Milan nel calciomercato estivo 2021, si è presentato ai suoi nuovi tifosi rilasciando delle dichiarazioni ai microfoni di 'Milan TV'. Le parole di Messias, giunto in prestito oneroso (2,5 milioni di euro) con diritto di riscatto (5,5 più uno di bonus) dal Crotone, sono state riprese dai quotidiani sportivi questa mattina in edicola.

«Un sogno che si avvera. Il Milan è la squadra del cuore e per cui tifavo, e sono emozionato di essere qua», ha detto Messias, alla sua prima intervista rossonera. Giocava in Serie D appena tre anni fa e, adesso, si allena a Milanello per preparare l'esordio con il Diavolo, che potrebbe arrivare a 'San Siro' contro la Lazio nella partita di domenica 12 settembre.

Ma anche e soprattutto la sfida di 'Anfield', in Champions League, contro il Liverpool, in programma appena tre giorni più tardi. Partite, queste con il Milan, che Messias mai avrebbe immaginato di poter giocare. «Se sono arrivato è perché ho lavorato tanto, ho sofferto, ho fatto dei sacrifici. Quando arrivi, quindi, devi dimostrare per te stesso, per gli altri, per la squadra, per il gruppo, tutti insieme», ha confessato il brasiliano.

Messias, nella sua chiacchierata con il canale tematico rossonero, ha parlato di Paolo Maldini ("Giocatore eccezionale e ora sta facendo anche un gran lavoro come direttore. È una persona esemplare"), ma anche di Zlatan Ibrahimovic ("Giocatore straordinario). E ha pure rivelato un retroscena. «Al Milan sono passati tanti giocatori veramente forti che sono dei miei idoli, non solo brasiliani ma anche italiani. La squadra è fatta bene, gioca bene ed è allenata bene. Credo che riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi».

Dai campionati Uisp alla Serie A, la carriera di Messias sembra proprio una favola. «Ad un certo punto non ci credevo più, giocavo giusto per divertirmi, quindi non pensavo che potessi arrivare a questo livello - ha detto il numero 30 del Milan -. Nei campionati dilettantistici si gioca per 10 mesi, poi negli altri due mesi andavo a lavorare e facevo le consegne. Questa cosa mi ha fatto vedere i valori della vita e mi ha spinto tanto».

«Sono arrivato in Italia ed era tutto diverso, non ero mai uscito dal mio paesino. Era tutto un altro mondo, mi sono ambientato subito e ho iniziato a lavorare. Poi c'è mio fratello che avevo portato con me ed è tornato in Brasile dopo 30-40 giorni, ma io sono rimasto qua». La decisione migliore che potesse prendere. Una scelta, che oggi, gli è valso il trasferimento al Milan. Nella scorsa stagione, Messias è stato il brasiliano che ha dribblato di più nei Top 5 campionati europei. È arrivato davanti a Neymar (PSG) e Matheus Cunha (Hertha Berlino, oggi all'Atlético Madrid).

«Sono umile e lavoro per il gruppo e questa è una mia forza. Ci vuole sacrificio, ci vuole lavoro. Non ho mai pensato di arrivare così in alto. Ora giocare con Zlatan Ibrahimovic e Olivier Giroud diventa più facile - ha concluso Messias -: ti fanno capire, con i movimenti, che quando serve loro la mettono dentro». Rinnovo Kessié, ecco gli ultimi aggiornamenti sul caso >>>

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