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Kakà: “Il Milan si rialza. Che ricordi di Atene, domani tifo Real”

Ricardo Kakà Milan
Lunga intervista di Kakà, esperto di Champions League, in vista della finale di domani tra Juventus e Real Madrid, sua ex. Ha parlato anche di Milan.

Stefano Bressi

Sono passati dieci anni dalla notte di Atene, la notte che ha regalato al Milan l'ultima Champions League. Quello è stato senza dubbio l'anno di Kakà, che ha conquistato poi il Pallone d'Oro. La sua firma è indelebile nella conquista della settima Champions. Poi è andato al Real Madrid, fallendo, per poi tornare in rossonero. Adesso è in MLS. Il legame con l'Italia, però, è intatto. Di questo e della prossima finale di Champions League ha parlato a "La Gazzetta dello Sport": "Da troppo tempo non vengo a Milano, vorrei venire da voi a studiare calcio. In Italia ho già imparato tanto. Ho affetto per Buffon e amici nella Juve come Dani Alves e Higuain, ma a Madrid sono stato quattro anni della mia vita, ho sofferto ottenendo risultati peggiori del previsto, ma i giocatori sono amici. C'è Cristiano, c'è Marcelo e anche a Florentino Perez sono rimasto legato. È inevitabile che domani tifi Real".

Su Allegri: "Ho lavorato con lui sei mesi. È un osso, come si usa dire. Organizza bene la squadra, è preparatissimo sulla parte tattica, conosce bene gli avversari. È un allenatore intelligente".

Su Atene 2007: "Ho bellissimi ricordi. È stato l'anno migliore della mia carriera. Mi dispiace non essere stato a Milano quando i miei ex compagni si sono riuniti per festeggiare i dieci anni. Ho chiesto di rifare la cena ogni anno, per rivederci. Non solo per ricordare la Champions. È stato un anno speciale per me, sono grato al Milan e ai compagni. Senza il gruppo non avrei raggiunto i successi individuali".

Sul nuovo Milan: "Si ricomincia. I segnali sono buoni. Sembra ci siano idee e voglia di riportare il Milan in alto. Lo stesso vale per l'Inter. La Juventus è un esempio: dopo la crisi si è tirata su. Poteva trovare giustificazioni, ma si è messa a lavorare e ora si gioca la seconda finale di Champions in tre anni, per non parlare degli Scudetti che ha vinto. Nella rinascita della Juve c'è un messaggio per Milan e Inter: c'è sempre una soluzione".

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