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I nodi di Fassone: area sportiva, finanziaria e uomo simbolo

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Fassone, futuro a.d., cerca i profili giusti da inserire in società per i ruoli di d.s. e dirigente per il business plan. Cerca anche una vecchia gloria.

Stefano Bressi

Non sono settimane semplici quelle di Adriano Galliani e Marco Fassone, che devono convivere rispettando gli equilibri, attuali e futuri. Il primo è vice-presidente e amministratore delegato, il secondo è advisor del consorzio cinese che ha appena firmato il preliminare per l'acquisto del Milan. Quando, entro fine anno, arriverà il closing, Fassone diventerà a.d. e d.g. mentre a Galliani sarà offerto un altro ruolo. In pratica, però, questo mercato lo svolgerà Galliani, con un budget molto limitato. Fassone, invece, lavora per il futuro. Ai cinesi ha già assegnato un organigramma societario, non con i nomi, ma con le cariche da assegnare, così da capire quali sono le caselle da riempire.

Ci saranno alcune novità rispetto all'organigramma attuale. La prima riguarderà il ruolo del d.s., che per ora non è noto sapere chi sarà. Fassone inizierà a pensarci seriamente solo a mercato chiuso, ma qualcuno è già in lizza. Tanti nomi, da Piero Ausilio a Walter Sabatini, fino a Daniele Pradè e Riccardo Bigon. Più urgente la nomina di un direttore finanziario, indispensabile per disegnare il business plan del Milan che verrà, scrive La Gazzetta dello Sport. Infine c'è da riempire la figura dell'uomo simbolo: un ex giocatore storico che abbia un ruolo da ambasciatore. Ovviamente uno dei principali candidati è Paolo Maldini. Anche Demetrio Albertini, però, non è un profilo da sottovalutare.

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