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Gazzetta – Milan, Yonghong Li gioca su tre tavoli

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Yonghong Li, proprietario e Presidente del Milan, passerà un giugno di fuoco tra UEFA, rifinanziamento ed aumenti di capitale: il punto

Daniele Triolo

'La Gazzetta dello Sport' in edicola questa mattina ha fatto il punto della situazione societaria in casa Milan incentrando la propria attenzione sulla figura di Yonghong Li, proprietario e Presidente del club rossonero, che, secondo la 'rosea', vive un momento molto complicato perché entro la fine del prossimo mese di giugno dovrà immettere nel Milan un'altra quarantina di milioni, aumento di capitale chiamato dal Consiglio d'Amministrazione del club di Via Aldo Rossi, di cui 10 attesi entro l'inizio della prossima settimana.

Richiesta notevole, ha sottolineato 'La Gazzetta dello Sport', in un periodo di netto ribasso dell'indice di gradimento di Yonghong Li. In primis, agli occhi dei tifosi, con i quali avrebbe esaurito il 'credito' per aver tolto il club a Silvio Berlusconi: il rigetto della UEFA alla richiesta del Milan di accedere al regime di settlement agreement, unitamente alla passività di Yonghong Li sulla questione, hanno consumato la pazienza della gente rossonera nei confronti dell'imprenditore cinese. Che ieri, intanto, si è visto recapitare una lettera dai Piccoli Azionisti del Milan, che detengono lo 0,07% del capitale azionario, con un ultimatum: “Rifinanzi subito o ceda il club”.

Il clima, in casa Milan, ha evidenziato ancora la 'rosea', è dunque pesante, con l'amministratore delegato Marco Fassone che qualche giorno fa ha ribadito come le difficoltà della società nel rifinanziare il debito con il fondo Elliott Management Corporation siano riconducibili esclusivamente alla holding di Yonghong Li, la Rossoneri Sport Investments Luxembourg, e come non si possa accelerare in tal senso finché il maggiore azionista del Milan non decide cosa fare e quando farlo. Sul piatto, Yonghong Li dovrebbe avere tre proposte di rifinanziamento del debito, ma al momento non ci sono segnali che possa sceglierne una prima che il Milan venga giudicato dalla UEFA a Nyon.

Forse perché le condizioni economiche, a cinque mesi dalla scadenza della data per il rifinanziamento, non lo soddisfano. Ma la sensazione diffusa è quella che il Presidente stia tenendo in scacco il Milan e che la sua permanenza ai vertici sia ormai segnata. Intanto, le scadenze impellenti: il CdA ha chiesto a Yonghong Li di versare altri 20 milioni circa oltre ai 37,4 deliberati due mesi (di cui 17,8 già accreditati), come era nelle sue facoltà. Ne restano, quindi, circa 40 da versare in due tranche: una subito, di circa 10 milioni di euro, una, la più cospicua, entro fine giugno.

Finora, Yonghong Li ha sempre onorato, seppur magari con qualche giorno di ritardo, le scadenze, ma adesso, vista la situazione, Elliott monitora sempre più attentamente la situazione: il fondo U.S.A. si è sempre detto vicino al Milan, pronto a supportare la società. Ma, nei confronti di Yonghong Li, è entrato in fase di attesa e di attenta osservazione. In caso di una mossa sbagliata, Elliott escuterebbe il pegno Milan prima della scadenza di ottobre, magari nelle condizioni 'più morbide' possibili, consentendo al club rossonero di proseguire la propria gestione nel segno della continuità aziendale. Rendendolo, al contempo, appetibili a nuovi acquirenti.

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