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Gattuso: “Spento la luce dopo il primo gol subito: la grande paura è demerito mio”

Gennaro Gattuso Napoli-Milan
Gennaro Gattuso ha commentato, visibilmente amareggiato, la sconfitta per 3-2 subita dal Napoli nel post-partita del 'San Paolo': le sue dichiarazioni

Daniele Triolo

'La Gazzetta dello Sport' ed il 'Corriere dello Sport – Stadio' oggi in edicola hanno riportato le dichiarazioni rilasciate da Gennaro Gattuso, tecnico rossonero, alle televisioni al termine della partita del 'San Paolo' tra il Napoli ed il suo Milan. Dopo l'illusorio doppio vantaggio, i rossoneri si sono sciolti come neve al sole e hanno incassato la rimonta partenopea: risultato finale, di Carlo Ancelotti.

Gattuso, però, come ha sempre fatto, : “Dopo aver incassato il loro 2-1 siamo spariti, abbiamo spento la luce, ci abbiamo messo del nostro e dato gamba agli avversari. E così non va bene – ha tuonato l'allenatore calabrese -. Fino al 55' avevamo disputato una buona gara, ma dopo l'errore di un singolo una squadra non può sparire così dal campo: abbiamo spento la luce al primo errore, bisogna capire come migliorare questo aspetto perché anche l'anno scorso è successo tantissime volte”.

'Ringhio' ha quindi incalzato: “Il primo errore lo ha fatto Mateo Musacchio: non si può dare una palla in quel modo. Ma in 55' un errore ci può stare: solo che al primo errore prendiamo la mazzata e bisogna migliorare. Non abbiamo tenuto il campo con la stessa voglia e rabbia agonistica dei primi 50 minuti, ci è venuto il braccino del tennista. . È questo ciò che mi rammarica. Oggi mi brucia, al di là del rapporto con Ancelotti, non si può venire qua, fare questa partita e tornare a casa senza punti. Un risultato positivo ci avrebbe dato qualcosa in più, ora ci lecchiamo le ferite e guardiamo avanti”.

Chiusura dedicata alla prestazione dell'ex tanto atteso, il 'Pipita' Gonzalo Higuaín: “Per noi è importante e sono soddisfatto della sua prestazione – ha affermato Gattuso -, ma bisogna metterlo in condizione di tirare negli ultimi 15-20 metri”. Clicca qui, infine, per conoscere

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