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Fiorentina, Pioli non si dà pace: “Era una gara da vincere”

Stefano Pioli, allenatore della Fiorentina
L'allenatore della Fiorentina Stefano Pioli non ha gradito il risultato di ieri contro il Milan. Ecco come ha commentato il match nel dopogara

Michele Neri

Il ha scontentato i Viola. L'anno solare dei toscani si è chiuso con un pareggio, a detta loro immeritato. Il segno "X" ha invece fatto tirare un sospiro di sollievo al Diavolo, evidentemente sulle gambe dopo la lunga sfida in Coppa Italia. Stefano Pioli, allenatore ex Inter e ora sulla panchina di Firenze, ha evidenziato due motivi di rimpianto, che hanno condizionato il risultato.

Come riporta quest'oggi "La Gazzetta dello Sport", il primo rammarico della Fiorentina è la mancata espulsione ad Alessio Romagnoli al minuto 38: "L'episodio è determinante, e faccio fatica a capire come possa non essere stato giudicato da espulsione. Il motivo per dare il rosso era addirittura doppio, sia per la chiara occasione da gol di Simeone sia per il gioco violento. Io non ho parlato direttamente con l'arbitro Banti, ma solo con il signor Tagliavento, il quarto uomo. Mi ha detto che stavano controllando, poi hanno preso questa decisione. Non posso replicare più di tanto anche perché se lo fai si offendono, preferisco evitare". Tutto l'ambiente viola la pensa come lui, e pure Cristiano Biraghi, terzino autore dell'assist per l'1-0 si è espresso: "L'arbitro ha fatto la sua scelta, giusta o no va rispettata. Anche se tutti pensiamo che Romagnoli andasse espulso: le immagini sono chiare e lascio a voi il giudizio". Eppure il Var ha deciso di non intervenire, non considerando così la sanzione di Banti un errore grossolano.

Il problema della squadra di Pioli è stato però anche un altro, come ha sottolineato il tecnico ex Inter: "Dovevamo gestire meglio il vantaggio facendo ancora qualcosa in più a livello di sforzo. E' l'ulteriore tassello che ci manca in questo processo di crescita che sta andando avanti spedito". Come aggiunge la 'rosea' il mister non ha però dubbi sul risultato di ieri: "Sono due punti persi: parlare così certifica la nostra crescita. Su di noi c'era un punto interrogativo che sta piano piano sparendo. Questa era una partita da vincere, ma guardandosi indietro vedo molto di positivo. Dobbiamo essere soddisfatti di quanto stiamo facendo senza rilassarci. Abbiamo grandi margini di crescita".

Sul Milan: "Loro, scelta legittima, si sono messi tutti e undici dietro la linea della metà campo, e trovare spazi in velocità era complicato. Dovevamo essere maggiormente precisi nell'ultimo passaggio". Eh già, gli errori in campo aperto di Benassi prima, e Simeone poi, pesano assai. La Viola ha pagato soprattutto questo egoismo diffuso tra tutti i giocatori del fronte offensivo, Chiesa compreso, che ieri è partito dalla panchina perché era "svuotato fisicamente e mentalmente".

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