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Fassone e Han Li alla caccia di fondi: si cerca anche un nuovo socio

Yonghong Li Fassone Han Li Milan
Marco Fassone e David Han Li si stanno muovendo, concretamente, per il rifinanziamento del debito con Elliott: ecco cosa sta succedendo a Londra

Daniele Triolo

Mentre in Italia sulla richiesta di bancarotta per la Shenzhen Jie Ande, holding del proprietario e Presidente del Milan, Yonghong Li, ha dato un ulteriore scossone alla solidità finanziaria, ed all'immagine, dell'imprenditore cinese, Marco Fassone e David Han Li, rispettivamente amministratore delegato e direttore esecutivo del club di Via Aldo Rossi .

Il blitz di Fassone e Han Li nella capitale inglese, riportano i quotidiani, sportivi e non, in edicola questa mattina, si è reso necessario per imprimere una sostanziale accelerata sulla questione, ancora aperta, del rifinanziamento del debito in essere della Rossoneri Sport Investments Luxembourg e di A.C. Milan S.p.A. con il fondo di investimenti statunitense Elliott Management Corporation per un totale di 303 milioni di euro più interessi.

Tale prestito dovrà necessariamente essere restituito entro ottobre di quest'anno, anche se Fassone si sta muovendo con i dirigenti dell'area finanziaria del Milan per mandare in porto l'operazione molto prima. Ieri, a Londra, Fassone e Han Li hanno incontrato i rappresentanti di Elliott presso la banca d'affari Merrill Lynch, quella incaricata dall'A.D. rossonero : il tempo stringe, poiché tra fine marzo ed inizio aprile la UEFA convocherà il Milan a Nyon per il settlement agreement ed il club di Via Aldo Rossi non dovrà farsi trovare economicamente 'spiazzato'.

Ecco perché, sostengono in particolare 'La Gazzetta dello Sport 'e 'Repubblica', il Milan spera nella concessione di un nuovo maxi-prestito: Fassone lavora per un nuovo finanziamento di 5 anni, base 300 milioni di euro, a cui, però, si dovrebbe aggiungere che possa garantire circa 80 milioni per coprire interamente il debito con Elliott (interessi inclusi) e consentire, così, al club di Via Aldo Rossi di poter respirare. L'alternativa? La chiusura anticipata dell'era cinese, il passaggio ad Elliott e una nuova asta in cui si si sceglierebbe il nuovo padrone del Milan: arabi, russi e americani avrebbero già chiesto informazioni.

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