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Difesa, testa, rincalzi: così il Milan ha frenato | Serie A News

Stefano Pioli AC Milan

Il Milan k.o nelle ultime due partite in Serie A, dove non vince dal 31 ottobre. Le cause della frenata rossonera. Bisogna rialzare la testa

Daniele Triolo

Il 'Corriere della Sera' oggi in edicola, parlando del Milan, ha provato ad analizzare le cause che hanno portato la squadra di Stefano Pioli a perdere le ultime due partite di Serie A contro Fiorentina (3-4) e Sassuolo (1-3). E, di conseguenza, lasciato la vetta della classifica del campionato al Napoli, volato a +3, con l'Inter portatasi a ridosso dei rossoneri (-1).

La buona notizia, per il Diavolo, è il rientro di Fikayo Tomori: la lesione del muscolo otturatore esterno dell'anca è clinicamente guarita, il centrale inglese sarà in campo a 'Marassi' per Genoa-Milan di domani sera. Meglio così, visto che la prima causa per la frenata del Milan, nell'ultimo periodo, è proprio il rendimento orribile della retroguardia.

I numeri sono una sentenza: 7 gol incassati nelle ultime due gare, con l'assenza di Tomori che si è fatta sentire. Né Alessio RomagnoliMatteo Gabbia offrono lo stesso rendimento dell'ex Chelsea. Quello dei rincalzi, dunque, è il secondo tema di analisi per la crisi del Milan di questo periodo. Mister Pioli dice che il Milan è costruito per il doppio impegno settimanale. Ma un conto è essere all'altezza numericamente, un altro esserlo qualitativamente.

Il Milan, secondo il 'CorSera', è estremamente competitivo nei primi 13-14 titolari, ma nei rincalzi lo è molto meno. E quando, come domenica a 'San Siro', manca gente come Davide Calabria, lo stesso Tomori, Ante Rebić ed Olivier Giroud, alla lunga qualcosa si paga. Questi, eccezion fatta per l'inglese, staranno fuori ancora a lungo. Pretendere, poi, che veterani come Simon Kjær e Zlatan Ibrahimović siano sempre al top giocando ogni tre giorni è utopia.

Ma lo stesso vale per i più giovani. Si guardi, per esempio, a Rafael Leão, che vive un momento di fisiologico appannamento perché ha giocato sempre senza mai rifiatare. Il terzo punto chiave della frenata del Milan, poi, riguarda la testa. I rossoneri sono rimasti al 'Wanda Metropolitano': l'impresa in Champions League in casa dell'Atlético Madrid ha tolto tante energie fisiche e mentali ai rossoneri.

La conseguenza? In Milan-Sassuolo erano tutti scarichi, anche chi, come Sandro Tonali o Franck Kessié, è entrato nella ripresa. Per il Milan c'è bisogno di un ulteriore 'step' mentale: la continuità, infatti, ha evidenziato il quotidiano generalista, è una dote essenziale per vincere trofei. Pioli, che ieri a Milanello ha caricato la squadra, dice di aver visto le facce giuste dopo il k.o. contro i neroverdi. Meno male, perché per portare via i tre punti da 'Marassi', domani, servirà tutt'altro tipo di atteggiamento. Calciomercato Milan, fari puntati sul nuovo Tomori. Le ultime >>>

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