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Baresi: “Forza Milan, ci sono stati tempi peggiori”

Franco Baresi Milan
Franco Baresi, ex capitano del Milan, ha parlato del difficile momento societario che attraversano i rossoneri: “Capisco i giocatori distratti”

Daniele Triolo

Franco Baresi, 58 anni, leggenda del Milan, ha rilasciato una lunga intervista al 'Corriere della Sera' dove ha parlato del , ma non soltanto. Oggi Baresi è 'brand ambassador' del Diavolo in giro per il Mondo e si augura, naturalmente, che il Milan possa risollevarsi presto e tornare dove più gli compete. Queste le dichiarazioni di 'Kaiser Franz' al 'CorSera':

Sui suoi primi passi in rossonero: “Sono arrivato al Milan 44 anni fa, ho lavorato con sei Presidenti diversi. Ho attraversato ogni epoca calcistica: ho giocato, allenato e svolto ruoli dirigenziali per questa società. E sa perché? So pensare, conoscere e ascoltare. Magari da fuori, anche se mi vedete da tanti anni, non avete un’idea precisa di chi io sia veramente. La gente si ferma a giudicare dalle apparenze”.

Sui Presidenti che ha conosciuto: “Mettendo in ordine tutte le figure presidenziali con cui ho lavorato ricordo Felice Colombo, Gaetano Morazzoni, Giuseppe Farina, Rosario Lo Verde, Silvio Berlusconi e ora Yonghong Li. La mia esperienza insegna che la stabilità non solo in un club di calcio ma in ogni azienda è fondamentale. Se non c’è sicurezza a livello di proprietà, a ogni componente viene a mancare la serenità”.

Sul passaggio del Milan ad Elliott: “, è trascorso solo un anno dall’euforia della passata estate, fra gli annunci di mercato e i 60mila spettatori a San Siro per il preliminare con il Craiova. Mi rattrista perché da brand ambassador del club constato che il Milan ha un’immagine nel mondo ancora forte, riconoscibile, apprezzata”.

Sul momento dei rossoneri: “Se volete sapere se questo è il momento peggiore della storia del Milan, dico di no. Le rammento che ho vissuto momenti di turbolenza maggiore negli anni Ottanta con le due retrocessioni e con tanti avvicendamenti societari. Con Farina addirittura rischiammo il fallimento... Di lui conservo però un ricordo personale affettuoso perché fu il primo Presidente ad affidarmi quando avevo 22 anni la fascia da capitano”.

Sulla figura di Yonghong Li: “Anch’io l’avrò visto 2-3 volte in tutto. C’era la barriera della lingua a complicare le comunicazioni. Nessuno si aspettava che potesse andare a finire così”.

Sul fondo Elliott e sul nuovo CdA: “Non è semplice un passaggio di consegne a inizio stagione, anche per le conseguenze che si riflettono sul mercato. Però chi sceglie il Milan sceglie bene: la base di giocatori da cui ripartire c’è. Non siamo lontani anni luce dai migliori”.

Sull'esito del ricorso al TAS di Losanna: “Non posso biasimare i giocatori se si lasciano distrarre dai fatti extra-campo. Capitava anche a me. Ma ha ragione Gennaro Gattuso a dire che fino a giovedì devono lavorare e correre come se la partecipazione all’Europa League fosse garantita. Se alla fine i giudici decideranno per l’esclusione non è finito il mondo. Si dovranno concentrare sul campionato”.

Sui possibili nuovi dirigenti: “Ciò che conta è che chi venga a lavorare per il Milan non disperda il DNA e porti avanti quei valori che lo hanno fatto grande”.

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