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Auguri, Savicevic: mezzo secolo di Genio

Dejan Savicevic Milan
Dejan Savicevic compie 50 anni, i passaggi più significativi della sua intervista con 'La Gazzetta dello Sport': “Io, il grande Milan e quel Capello...”

Daniele Triolo

AUGURI SAVICEVIC

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Oggi Dejan Savicevic, fantasista rossonero dal 1992 al 1998 (97 partite e 20 gol) compie 50 anni, ed è stato intervistato da 'La Gazzetta dello Sport'. Il Genio ha parlato del passato e del futuro del Milan: ecco i passaggi più significativi della sua intervista.

 1988, STELLA ROSSA-MILAN

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“Ricordo che ero militare a Skopje, oggi Macedonia. Una caserma dell'ex Jugoslavia: mi alzavo alle 5 per allenarmi da solo con un preparatore di Belgrado. Corsa, corsa, poco pallone. Non pensavo di giocare perché la Stella Rossa aveva appena vinto contro la Dinamo in campionato: invece titolare a Milano, giocando maluccio, e poi nelle due sfide di Belgrado, bene. Con un gol. Ma lo stadio era un po' infossato e, dopo il primo tempo, vedendo la nebbia vicina, ho detto: 'Questa partita non finisce'. Forse non dovevamo giocare il giorno dopo: il Milan era più fresco”.

GENIO INCOMPRESO

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“Il soprannome di un suo collega – ha rivelato il montenegrino -: all'inizio lo prendevano in giro, dopo il 4-0 nella finale con il Barcellona è cambiato tutto. Ai miei tempi era dura: noi '10' facevamo fatica perché comandava il 4-4-2 e gli allenatori non volevano cambiare. Io e Baggio soffrivamo. Oggi, almeno, con il 4-2-3-1, c'è quel posto dietro la punta: io facevo l'esterno destro, mi sacrificavo. Ma vincevamo. Mi adattavo. Non ero uno di quantità, saltavo l'uomo ma non potevo correre come Albertini e Donadoni, avevo bisogno di fermarmi. I compagni mi sopportavano, sapevano che avrei dato altro. Tanto eravamo forti forti forti”.

DECLINO MILAN

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“Credo che tutto sia cominciato quando il Milan ha venduto, o dovuto vendere, Ibra e Thiago Silva. Da duemila chilometri non posso giudicare, ma c'erano Cassano, Robinho e Pato che avrebbero potuto portare milioni. Ma quei due no. Ed è stato declino – ha sottolineato Savicevic -. Un giorno eravamo il primo club, il Barcellona e il Real di oggi, ed oggi non possiamo più spendere 80 milioni per un giocatore. Non è che Pogba abbia risolto la situazione, ma i Bale, i Suárez non sono più alla portata. Gli Higuaín … anzi sono sorpreso che la Juve abbia speso 90 milioni. Di solito vendeva, Vieri, Zidane, non comprava. Sono tanti soldi per loro”.

SILVIO BERLUSCONI

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“Mi era vicino, mi aiutava nei momenti difficili. Senza di lui sarebbe finita presto: dopo il primo anno tutto lo staff tecnico era contro di me, dicevano che non mi ero integrato, che non parlavo la lingua, ma Berlusconi ha detto: “Resta”. Con Capello, poi, ho giocato sempre: da lui ho imparato tanto”.

MILAN 'CINESE'

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“Ancora non ci credo: ci metterò anni ad abituarmi che il Milan non è più di Berlusconi”.

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