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MILAN, Mihajlovic conferma Lopez. #3motivi essere d’accordo

Diego Lopez, portiere del Milan in prestito all'Espanyol
Diego Lopez è in difficoltà, ma secondo noi Sinisa Mihajlovic fa bene a puntare con decisione ancora su di lui. Per Donnarumma ci sarà tempo

Edoardo Lavezzari

Dopo il brutto errore di Torino, non il primo in questa stagione, Diego Lopez è stato messo processo soprattutto dalla stampa che ha parlato con una certa insistenza di un cambio tra i pali, con la porta del Milan affidata al giovanissimo Gigio Donnarumma. Un'eventualità che, almeno per il momento, Sinisa Mihajlovic ha categoricamente smentito (mercoledì sera, dopo il trofeo Berlusconi). Una scelta, quella del serbo, che noi condividiamo a pieno, ecco il perchè:

1) Una rondine non fa primavera. E' vero, quello con il Torino è stato un errore grave e quest'anno Diego Lopez ha mostrato altri limiti, ma lo spagnolo è un veterano con grande esperienza internazionale e l'anno scorso ha fatto grandi cose (come anche l'anno prima al Real Madrid). Metterlo sulla graticola alla prima occasione sarebbe ingeneroso, oltre che ingiusto.

2) I suoi errori costano, ma la difesa è il problema principale. Forse il gol subito a Torino è costato al Milan due punti in classifica, ma se i rossoneri sono tredicesimi, hanno conquistato solo 10 punti in 8 partite di campionato e hanno preso ben 14 gol, la colpa principale non è certo del portiere spagnolo, ma di una fase difensiva spesso da incubo, dove pesano gli errori individuali. L'ultimo esempio, senza Diego Lopez in porta, lo abbiamo avuto al Trofeo Berlusconi dove Mexes e soprattutto Antonelli hanno regalato la rete decisiva a Kondogbia.

3) Donnarumma si, ma con calma. Vogliamo essere chiari, la nostra è tutt'altro che una bocciatura nei confronti di Donnarumma, ma la nostra sensazione è che sia decisamente presto per affidare la porta del Milan ad un sedicenne, per quanto maturo e delle evidenti doti tecniche, atletiche e caratteriali. Sarebbe complesso farlo se il Milan andasse bene, figuriamoci in un momento delicato come questo, con il tifo rossonero pronto a esplodere, esasperato da una serie costante di flop. Il rischio di bruciare quello che potrebbe essere il futuro, per i prossimi 15 anni almeno, della porta rossonera c'è, meglio non bruciare le tappe.

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