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MILAN, il giorno della memoria: tra storia e ricordi

Tifosi del Milan a San Siro (credits: GETTY Images)

Anche il Milan, attraverso il suo sito ufficiale, ha voluto unirsi - tra storia e ricordi - alla celebrazione del 'Giorno della Memoria'

Lorenzo Romagna

MILANO - Quel 27 Gennaio 1945, il Milan non era in campo. La prima partita giocata dal Milan dopo il Giorno della Memoria risale a 8 giorni dopo, per la precisione il 4 Febbraio 1945 nel Torneo bellico Benefico Lombardo, Gallaratese-Milan 0-1.

In un Giorno come questo, il Milan e i Milanisti ricordano milioni di persone e anche due figure che appartengono alla propria storia: Bela Guttmann, allenatore ungherese di origine ebraica che fu alla guida tecnica della Prima squadra rossonera dall'11 Novembre 1953 al 14 Febbraio 1955. Lasciò il Milan al primo posto in classifica, prossimo a vincere il suo 5' Scudetto.

Nel Milan, dal 1941 al 1944, schierato solo in partite amichevoli, giocò Ferdinando Valletti: dal binario 21 della Stazione Centrale di Milano venne deportato al campo di concentramento di Mauthausen e successivamente a quello di Gusen. Ha condiviso la prigionia con il pittore milanese Aldo Carpi, che lo citerà più volte nel suo Diario di Gusen. Grazie ai suoi trascorsi nel calcio e nel Milan venne chiamato a sostituire un giocatore di calcio nella squadra delle SS. Per questo gli venne concesso di lasciare il lavoro alla cava di pietra e di lavorare come sguattero nelle cucine: liberato dalle truppe alleate il 5 maggio 1945, riuscì a tornare a casa.

(Fonte: acmilan.com)

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