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MILAN, il Berlusconi per sperimentare: 442 e nuovi schemi

Sinisa Mihajlovic, allenatore del Milan
Un Trofeo arrivato così, forse in un momento non proprio opportuno. Il Milan deve sfruttarlo per migliorare e trovare la cura a tutti i suoi mali.

Donato Bulfon

Un trofeo amichevole per dare la svolta alla stagione. Questa è l'idea che il Milan ha in testa per rilanciare la propria stagione, soprattutto in un momento così difficile e nel quale, per assurdo, l'organizzazione di questo evento non avrebbe senso altrimenti. Il Milan deve cambiare, lo sa la dirigenza, lo sa Mihajlovic.

E la speranza di ogni tifoso milanista è quella che la serata di domani sera diventi una sorta di laboratorio di sperimentazione che sforni nuove idee e soprattutto nuove soluzioni ai tanti problemi che attanagliano la squadra rossonera. I più si aspettano la vera prova del tanto chiacchierato nuovo/vecchio modulo, quel 4-4-2 che potrebbe essere davvero la soluzione, almeno momentanea, a tutti i mali del Milan. Un ritorno al passato, con due ali veloci ma che diano allo stesso tempo equilibrio. E soprattutto più pericolosità in avanti e meno rischi dietro, contro un avversario, l'Inter, che sta leggermente meglio e si può permettere di far giocare molti ragazzi della Primavera. Mihajlovic vuole la svolta, sia caratteriale ma anche in campo. Vuole che i suoi ragazzi sputino sangue anche in amichevole, anzi, soprattutto vuole questo da chi gioca di meno abitualmente.

La squadra ha bisogno di un indirizzo nuovo e di certezze. Subito. E la gara contro i cugini capita a fagiolo. Domani sera vedremo: qualcosa cambierà o resterà tutto tale e quale? L'importante è che il Milan torni il Milan, il resto poco importa.

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