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Milan, conti in rosso: un mercato mal programmato

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Bilancio 2015, ricavi sotto i 220 milioni: il dettaglio su ricavi e minusvalenze tra cessioni temporanee e prestiti, in un mercato al rosso

Edoardo Colombo

L'economia ha i suoi alti e bassi. Guardate in Casa Milan, capirete. Il bilancio di una società si compone di due prospetti: lo stato patrimoniale e il conto economico. Il primo, dà una rappresentazione in un determinato momento delle attività e passività facenti capo all’azienda. Il secondo, invece, sintetizza i ricavi e i costi sostenuti dalla stessa in un determinato periodo ( esercizio), solitamente un anno, permettendo così di conoscere il profitto, o la perdita, ottenuti dalla società nel corso del periodo preso in considerazione.  Ma quest’anno per il Milan, il tutto, è abbastanza negativo.

I dati numerici fanno tremare il Milan, in una giornata scossa dalle voci rimbalzanti dai lidi cinesi: infatti, Berlusconi  e il consorzio cinese,  interessato all’acquisto del pacchetto di maggioranza rossonero, dovrebbero definire un accordo per giugno. Sì, proprio della maggioranza: i nuovi investitori puntano a una quota variabile da un 50% della società (obiettivo minimo) fino al 70%

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