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Lapadula: “Ho voluto fortemente il Milan. Chiedo scusa a Niang per la vicenda del rigore”

Gianluca Lapadula festeggiato dai compagni in Milan - Crotone, foto Getty Images
Ecco le parole di Gianluca Lapadula, attaccante del Milan, a Tiki Taka, trasmissione sportiva di Italia 1.

Donato Bulfon

Ecco le parole di Gianluca Lapadula, attaccante del Milan, a Tiki Taka, trasmissione sportiva di Italia 1. Ecco le sue parole.

IL MOMENTO POSITIVO - "Sono felice per quello che sto facendo ma voglio ricordare anche i momenti difficili. Molti dicevano che non ero da Milan, avevo un brutto infortunio e non giocavo. Ma è lì che ho capito che il mio campionato doveva iniziare per arrivare a queste belle emozioni. Il gol e la vittoria le dedico al Chape: sono di Torino e questa tragedia mi ricorda quella della squadra granata".

ODDO E LA SERIE A - "Devo molto al mister, lo sento spesso. L'anno scorso mi ha aiutato molto. La Serie A a 26 anni? A Parma in molti siamo stati vittime della situazione, ma comunque non ero pronto. Non mi hanno fatto mai esordire in A, ho fatto un ritiro invernale con Guidolin ma poi mi hanno sempre dato in via in prestito".

BRAVEHEART - "Avevo 13 anni ed è stato un film che mi è entrato dentro, l'ho visto almeno cento volte".

IL DERBY - "Volevo entrare, non vedevo l'ora. Avevo un sacco di adrenalina in corpo e il boato al mio ingresso è stato bellissimo. Peccato non averlo vinto".

IL RIGORE DI NIANG - "L’anno scorso a Pescara non ho calciato neanche un rigore e non ho mai voluto farlo ma ieri avevo molta voglia di fare gol a San Siro. Ho sbagliato, chiedo scusa a Niang perché lui è il rigorista e poi è stato anche fischiato. Gli ho messo più pressione del dovuto e non era mia intenzione".

RUDIGER E LULIC - "A caldo non si dovrebbe mai parlare perché poi si dicono cose che non si pensano. Non credo che Lulic abbia avuto tutta questa cattiveria, è stato il momento ma purtroppo rimane il brutto messaggio".

L'ESTATE E IL MERCATO - "Ho voluto fortemente il Milan, ho deciso in un minuto. Da qualche parte dovevo andare, mi volevano tutti, anche Napoli e Sassuolo, ma io ho scelto senza nessun dubbio, volevo il Milan".

IL NUMERO DI MAGLIA - "Volevo il 10, era occupato e ho scelto il 9. Non sono scaramantico, anzi a Cesena quel numero mi aveva anche portato male. Bacca e Luiz Adriano? C'è competizione, ma abbiamo un ottimo rapporto. Montella? Grande allenatore, non è facile allenare il Milan".

 

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