Nella scorsa stagione è stato uno dei migliori in rosa, nonostante l'annata negativa e un settimo posto in campionato che ancora non è stato metabolizzato. Ma Juraj Kucka, centrocampista slovacco del Milan, dopo un buon Europeo giocato con la sua nazionale, ricomincia la nuova stagione in rossonero sulla falsariga di quella passata, dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, che la sua presenza è ancora determinante in mezzo al campo. Il gol contro il Bayern nell'ultima amichevole, unito ad un rigore con cucchiaio segnato nella lotteria finale, sono significativi della voglia pazza del giocatore di essere di nuovo protagonista.
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Kucka, nuovo numero ma la solita voglia di combattere
Arrivato l'anno scorso per poco più di tre milioni di euro, tra lo scetticismo generale e con la nomea di essere il solito affare criticabile tra i due amiconi Galliani e Preziosi. Ma, tra colpi milionari e speranze copiose, alla fine, insieme a Carlos Bacca, quello di Kucka può davvero considerarsi un colpo. Grinta, voglia di vincere, combattività. Quello che mancava ad un Milan capace, negli ultimi anni, di inanellare solo risultati negativi e pochissimi positivi.
Mihajlovic stravedeva e stravede per lui, tanto da aver impegnato un'estate nel cercare di portarlo a Torino, ma il Milan, da quell'orecchio non ci sente. Kuco ha il cuore grande e in mezzo al campo dà sempre tutto, per questo Galliani prima e Montella ora, non ci pensano nemmeno di privarsi di un calciatore di questo tipo, capace di integrarsi alla perfezione anche nel centrocampo dai piedi buoni che il tecnico campano vorrebbe nel suo Milan.
Non solo, Kucka quest'anno è tornato al suo vecchio numero, il 33 di genoana memoria, a discapito del 27. Il doppio numero perfetto, che un tempo a Milanello veniva indossato da Thiago Silva e che ora è passato sulle spalle del polacco. E questo dimostra che il giocatore vuole prendersi le proprie responsabilità e vuole conquistarsi di nuovo, il Milan: Kuco, il futuro è tutto rossonero!
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