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Milan, Zambrotta: “Il gap con l’Inter si è ridotto. Che sfida Theo-Hakimi”

Gianluca Zambrotta, ex giocatore AC Milan (credits: GETTY Images)

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Gianluca Zambrotta, ex terzino del Milan, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole

Salvatore Cantone

ULTIME NOTIZIE MILAN NEWS - Gianluca Zambrotta, ex calciatore del Milan, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole: "Theo Hernandez?  Il bello di Theo non sta solo nel senso del gol. È un terzino straordinario: spinge, ha il cambio di passo, crea superiorità. Mi aveva impressionato già dalle prime partite in A: pensai “questo ragazzo ha la personalità dei grandi".

Nel derby se la vedrà con Hakimi: cliente scomodo?

«Parliamo di un giocatore che ha fatto bene in Bundesliga e che in Italia ha iniziato con due assist e un gol. Sia lui che Hernandez interpretano al meglio il ruolo dell’esterno moderno, sarà una bella sfida».

Calabria sembra un altro.

«Pioli lo ha rigenerato: è attento in fase difensiva e dà una mano in avanti. In passato forse ha sofferto i trend negativi della squadra e il fatto che San Siro gli perdonasse poco, ma ora lo vedo molto concentrato».

Le piace Dalot?

«Un talento. Molto tecnico, salta l’uomo nell’uno contro uno, cerca la porta. Il suo arrivo segue la filosofia del club: giovani promettenti da valorizzare. Dalot a destra e Theo a sinistra sono un bel progetto».

Il mercato del Milan è da Champions?

«È coerente con i piani della proprietà, che ha fatto ottimi investimenti. E Pioli è l’allenatore ideale per i giovani».

Tonali è un colpo o una promessa?

«A 20 anni sembra abbia l’esperienza nel Dna, la sua maturità ti colpisce. Però ricordiamoci che arriva dal Brescia, che lottava per obiettivi diversi. Io conosco la differenza tra i campi di provincia e stadi come il Camp Nou o San Siro: se non sei abbastanza forte mentalmente rischi di pagare tutto alle prime difficoltà».

Con chi lo vede meglio?

«Lui e Bennacer insieme mi intrigano, senza nulla togliere a Kessie, preziosissimo per gli equilibri della squadra».

Calhanoglu nel frattempo si è vestito da leader. Sarà così anche nel derby?

«Tecnicamente non si discute, sa sempre come fare la differenza. Ora si è responsabilizzato. È cresciuto, come Leao».

Impressioni su Brahim?

«Bell’innesto. Un peperino difficile da tenere».

Saelemaekers l’ha stupita?

«Non si risparmia mai: per un allenatore avere gente così in rosa è una fortuna».

Il Milan si presenterà primo e a punteggio pieno, davanti all’Inter: il derby arriva troppo presto o sono valori che potremmo ritrovare anche più avanti?

«Siamo solo all’inizio e tre partite sono poche per trarre giudizi, ma penso che il gap tra le due squadre si sia ridotto. E non dimentichiamoci che il Milan non perde da 19 partite consecutive, in campionato non ha ancora preso gol ed è in grande crescita. Come fa il detto? Chi ben comincia...».

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