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Milan, Simic: “Ancelotti visionario, peccato per lo scudetto. Io come Kalulu”

L'intervista di Dario Simic, ex difensore del Milan (Getty Images)

Dario Simic, ex difensore rossonero, è intervenuto sul canale Twitch del Milan per parlare di presente e passato. Queste le dichiarazioni

Renato Panno

Dario Simic, ex difensore rossonero, è intervenuto sul canale Twitch del Milan per parlare di presente e passato. Queste le dichiarazioni: "Fin dal primo giorno mi sono innamorato del Milan. Sono diventato un grande tifoso rossonero e lo sono ancora oggi, così come tutti i miei figli. Seguiamo tanto le partite, è stato un bellissimo periodo. Tutti i ragazzi: Maldini, Nesta, Costacurta, Pirlo, Gattuso, Kakà e altri. Avevamo tanti campioni. E' stato spettacolare".

Sulla Champions del 2003

"Mi ricordo benissimo tutto. Ho fatto le prime 14 partite quell'anno fino ai Quarti. E' stata una stagione difficilissima, all'epoca il campionato era ancora più forte. Ci siamo trovati in una grande squadra con grandi campioni. Ancelotti ha fatto una piccola rivoluzione con Pirlo davanti alla difesa. Tutti noi pensavamo avesse bevuto qualcosa, ma da allora è diventato uno de più forti della storia. Ancelotti era un visionario, un maestro".

Sul derby di Champions nel 2003

"Non si può dimenticare. Una partita così importante in semifinale. C'era tantissimo stress, un derby bellissimo ma anche difficile da giocare perché c'era tanta responsabilità. I derby non sono super belli, ma particolari".

Su chi si rivede nel Milan di oggi

"Magari sono più simile a Kalulu. Un giocatore un po' bassino, concentrato e che esce bene davanti. Questa è la sua prima stagione in Italia, ha fatto molto bene".

Sul primo giorno a Milanello

"Era bel tempo, ridevo sempre e ascoltavo Gattuso che faceva sempre un po' di casino. C'è sempre stata una bella atmosfera, si rideva sempre. Pippo era sempre gentile e mi disse 'quando crossi io sono là, m raccomando'. Dicevo sempre che era uno de più difficili da marcare. Lui vive e viveva per il calcio, ha tanta energia, è molto intelligente calcisticamente. Era devastante, solo che la squadra doveva giocare per lui".

Sui ricordi più belli

"Sono le due Champions League, quando Sheva ha fatto il gol a Manchester e poi ad Atene. Penso che la Champions è sempre la cosa più bella che si possa fare. Poi c'è anche il campionato del 2004".

Su Rebic

"Lo abbiamo visto da vicino. Eravamo Paolo e io in Russia, lì ha fatto un grande mondiale. Fortissimo fisicamente, devastante, è stato tante volte decisivo. Lui ha bisogno di spazio e di un Milan che gioca bene. Tutti hanno i suoi alti e bassi".

Su Mandzukic

"Speriamo che faccia meglio. Sappiamo benissimo che è un grande campione, una persona super seria che ha fatto bene dovunque. Ha avuto una pausa, non ha avuto tanti infortuni gravi e non è vecchio. Vediamo e speriamo sia per Mario che per il Milan che fino a fine stagione riesca ad aiutare il Milan perché le altre squadre sono forti".

Sulla collaborazione con il Milan

"Da quando è arrivato Paolo mi ha chiesto di fare scout per questa parte d'Europa, ma non solo. Prima del Covid viaggiavo per tutta Europa a guardare giocatori. Penso che il Milan abbia un grande scouting, ma i budget sono quelli che sono. Adesso bisogna risanare la squadra, la società con Paolo ha fatto benissimo, diminuendo il monte ingaggi e alzando la qualità. In gran parte di questo anno e mezzo abbiamo visto un Milan che si è avvicinato tanto al Milan che vogliamo vedere sempre. Sognavamo che si potesse vincere lo scudetto anche quest'anno".

Sulla moglie incinta in tutte le finali di Champions

"Roko era a Manchester nella pancia di mia moglie, Victor a Istanbul e Nicolas ad Atene. Questo è un grande collegamento. Roko è centravanti, quasi un metro e 90 come Ibrahimovic. Un giorno sarebbe un sogno se giocasse con ill Milan".

Se il Milan arriverà in Champions

"Io spero di sì, bisogna crederci. Da quasi un anno e mezzo giochiamo un calcio ottimo. Bisogna continuare così".

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