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Kalulu: “Milan, un sogno diventato realtà. Ecco cosa mi dice Maldini”

Intervista Kalulu AC Milan

Pierre Kalulu, difensore del Milan, ha rilasciato una bella intervista in cui parla della sua carriera, degli obiettivi, ma anche di alcuni singoli

Renato Panno

Dal rapporto con Paolo Maldini e Stefano Pioli al suo passato al Lione, passando per gli obiettivi presenti e futuri con Milan e Nazionale francese. Ecco l'intervista di Carlo Pallegatti per 'StarCasinò Sport' al difensore rossonero Pierre Kalulu.

Pierre lotta per lo scudetto, il fratello per la promozione in Ligue 1 con il Sochaux. Sono settimane straordinarie per la famiglia Kalulu: "Sì, la settimana per noi inizia venerdì o sabato, guardo sempre le due partite e la mia arriva dopo. Sento la pressione più per loro che per me".

Sui genitori: "Per i genitori adesso è una cosa normale, ma lo so che guardare le nostre partite è sempre speciale. Vedi che i tuoi piccoli sono forti, spero che tutto vada bene".

Se avere fratelli che giocano a calcio è stato importante. Giochi a calcio grazie a loro? "Si, sicuramente. Quando sei piccolo vuoi sempre imitare il tuo fratello maggiore. Loro hanno vissuto le cose prima di me e possono aiutarmi tanto".

Suoi suoi inizi: "Quando sei piccolo hai sempre il sogno di diventare un giocatore, ma devo dire che quando vedi tuo fratello maggiore giocare partite importanti senti ancora di più che vuoi fare questo".

Chi ti ha aiutato? "Papà e mamma. Papà segue di più, ma anche i fratelli. Papà vede tutte le partite fin da quando ero piccolo e vede la mia crescita".

Quando hai capito che il Milan ti voleva come l'hai vissuta? "Era un momento strano, non sapevo che il Milan mi voleva, sapevo solo che alcuni club erano su di me. Quando davvero mi hanno chiamato Maldini e Massara è stato un sogno diventato realtà".

Sul suo ruolo: "Questa è una buona domanda, me l'hanno fatta sempre durante la mia carriera. La risposta la sa l'allenatore, io faccio di tutto per essere forte. Non è uguale, ma per me l'importante è stare nell'undici titolare".

Al Milan sei esploso da centrale. E che coppia con Tomori! "Da centrale dai un'impressione differente, non hai lo stesso posto e la stessa importanza in campo".

Se il Lione ha provato a convincerlo a rimanere in Francia: "Sì, è vero. Parker mi ha parlato al telefono personalmente. La decisione è difficile perché andavo fuori dal mio Paese, la chiamata di Parker mi rende orgoglioso perché ha fatto la storia. Dirò sempre grazie per questo".

Sulla sua freddezza e sicurezza: "Le persone mi dicono sempre questo, forse perché ho sempre fiducia in me stesso e mi dico che ho fatto tutto per avere questo, ho aspettato tanto e quando sono sul campo voglio approfittare di essere qua. Senza pressione, giocare solo a calcio".

In che cosa sei migliorato in questi due anni al Milan? "L'aspetto mentale e anche la voglia di vincere sempre. La volontà di essere sempre perfetto e dimostrare che sono forte. Sull'aspetto tecnico puoi sempre crescere, ma adesso sono più pronto e più concentrato".

Che rapporto hai con Pioli? "Il Mister è sempre vicino a noi, ti può aiutare tanto sull'aspetto personale, puoi parlare con lui di tutto. Per un giovane questo aiuta, parla anche francese. Per me sarà sempre un allenatore diverso dagli altri, è quello che mi ha dato i primi minuti e lo ricorderò per sempre".

C'è qualche giocatore che ti ha aiutato di più: "Kessie e Bennacer. Ho parlato con Ismael prima di arrivare qua, abbiamo un amico in comune e quando sono arrivato avevo già un punto di riferimento. Anche Leao e Saelemaekers mi hanno aiutato".

Sulla prima volta a Milanello: "Capisci davvero che sei nel Milan. Nel periodo del lockdown non ho visitato niente. Mi sono emozionato".

Qual è il segreto di questo Milan da vertice? "La voglia è il lavoro. Abbiamo di più sotto questo aspetto, abbiamo anche la qualità, ma tante altre squadre ne hanno. Quando sono arrivato qua è questo che è cresciuto molto e che ho visto dal primo giorno".

Sul gol all'Empoli che ne hai ricordato uno di Mbappé: "Se lo dici tu è vero (ride ndr). Molto contento per questo primo gol a San Siro, una grande sensazione".

Che rapporto hai con Maldini? "Lui è sempre presente agli allenamenti, mi dice spesso di migliorare, le cose che ho fatto bene. Una persona importante. Quando puoi imparare da persone che hanno giocato a questo livello devi essere contento. Una cosa gratificante".

Se il Mondiale in Qatar con la Francia è un suo obiettivo: "Quando arrivi al Milan gli obiettivi devono crescere. La Francia ha una grande squadra, questo è sempre un obiettivo e deve passare dalle prestazioni al Milan. Per me in carriera non devi avere limiti, devi lavorare per qualcosa di grande".

Se c'è un attaccante con cui hai fatto più fatica. Ti faccio un come: Osimhen. "Ho avuto qualche attaccante che è andato in profondità, devi essere sempre concentrato. Lui è un attaccante davvero forte".

Sul Milan che ha molti francesi: "Oltre alla lingua abbiamo la stessa cultura del calcio. Il calcio è il calcio, ma abbiamo modi diversi di vedere. Quando sei con giocatori francesi è più facile, abbiamo la stessa idea".

Sul derby di Coppa Italia: "Sarà sempre una partita molto difficile. I dettagli faranno la differenza, loro sono bravi, ma siamo pronti a tutto. Dzeko e Lautaro sono molto forti, dobbiamo difendere da squadra". Via Rebic? Il Milan torna su un vecchio amore: le ultime news di mercato >>>

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