INTERVISTE

Galderisi: “Vi racconto il Pioli di Verona. Giroud spettacolare. Su Ibra …”

Giuseppe 'Nanu' Galderisi, ex attaccante di Verona e Milan, ha parlato della partita di domani al Bentegodi ma non soltanto. Le dichiarazioni

Daniele Triolo

intervista Galderisi Verona-Milan

Giuseppe 'Nanu' Galderisi, ex attaccante di Verona e Milan negli anni Ottanta, ha presentato il match di domani sera al 'Bentegodi' tra gialloblu e rossoneri in esclusiva per 'La Gazzetta dello Sport'. Ecco, dunque, le dichiarazioni di Galderisi.

Galderisi su Verona, Milan e tanto altro alla 'rosea'

Sui suoi primi passi nel Milan, estate 1986: “Fui uno dei primi cinque acquisti di Silvio Berlusconi. Un giorno, prima di una partita, prese sottobraccio me e Roberto Donadoni, ci facemmo una passeggiata e ci disse che saremmo diventata la squadra più forte del mondo”.

Sull'immediata cessione alla Lazio nell'estate 1987: “Sono andato a Milanello con grande entusiasmo, convinto che si potesse iniziare qualcosa di importante in termini di squadra e personali. Ho apprezzato molto la gente rossonera, e loro hanno apprezzato me. Là ho imparato che non devi essere per forza di cose titolare per sentirti forte, ma occorre sfruttare al massimo le occasioni del momento. Una gran bella esperienza, l’unico rammarico è che avrei potuto fare molto di più”.

Su Olivier Giroud: “Olivier è spettacolare. Per capacità tecniche e perché è un punto di riferimento. È pazzesco, sa vedere la porta anche se la porta ‘non c’è’. E’ ciò che sa fare una punta vera, e poi ha una carica e una mentalità eccezionali”.

Su Zlatan Ibrahimovic: “Io lo aspetto, nella seconda parte dell’anno. Da come parla e cosa dice, mi attendo di vederlo ancora decisivo. Ha la personalità giusta per continuare a far crescere il gruppo. Nel finale di stagione sarà un’arma in più, anche se ormai il Milan ha da tempo una sua identità ben precisa”.

Su Divock Origi: “Il periodo di ambientamento, gli infortuni e la scarsa continuità non l’hanno aiutato, ma io ho un’immensa stima dell’uomo e del professionista Paolo Maldini, che sta facendo cose molto importanti. Quindi so che se portano a Milanello qualcuno, è perché quel qualcuno può funzionare”.

Sul rinnovo di Rafael Leao: “Io dico che il Milan arriverà a chiudere la trattativa. Lui peraltro deve tanto a questo club per come l’ha sostenuto e per chi l’ha fatto diventare. Il Milan non se lo farà sfuggire, e dico anche che in certi casi, ben ponderati, una deroga al budget ci può stare”.

Sul lavoro di Stefano Pioli sulla panchina del Milan: “La bravura di un club che va a prendere giocatori bravi, funzionali e a cifre contenute va messa in un contesto dove c’è un allenatore che sa far rendere al meglio i suoi giocatori. Questo Milan ha l’anima di Pioli, un tecnico per costruire una grande squadra deve saper entrare nella testa dei giocatori. Farli sentire tutti importanti. E questa è un’altra grande qualità che lui ha. Milan e Napoli sono le squadre che giocano il calcio più bello. Il Milan è cresciuto anno dopo anno con la capacità dell’allenatore di gestire il gruppo nei momenti difficili. La squadra ha sempre reagito, se la squadra reagisce vuol dire che ha un’anima, e quell’anima gliela trasmette l’allenatore”.

Su Pioli giocatore del Verona 1988-1989, compagno di squadra di Galderisi: “Un signor giocatore. Ma devo dire che avevamo una squadra bella unita. Io, Giuseppe Volpecina, Giuseppe Iachini, Mario Bortolazzi, Pioli … Ci si trovava spesso la sera, e avevamo una cultura del lavoro importante, si viveva i momenti col giusto equilibrio. Ecco, a proposito di equilibrio, Stefano ne ha sempre avuto tanto. Non era un chiacchierone, ma quando parlava diceva sempre cose sensate e veniva ascoltato. Era uno dei leader, aveva la capacità di entrarti dentro senza la necessità di sbraitare. Un modo di porsi, diciamo, un po’ alla Maldini e infatti non è casuale che si trovino così bene adesso. Pioli ha fatto vedere la stoffa giusta per allenare fin dai primi passi nelle giovanili del Bologna. Grande persona, grande stratega. Il suo Milan può rivincere il campionato, deve crederci fortemente perché ha dimostrato di essere all’altezza. E, ripeto, Pioli sa esaltare i giocatori nei momenti di difficoltà”.

Sulla crisi dell'Hellas Verona in questa stagione: “L’ho visto giocare in diverse occasioni, in alcune circostanze la squadra era messa bene ma non è stata molto fortunata. Cioffi ha cercato di dare una sua identità, ma quando i risultati non arrivano il gruppo perde fiducia. E’ un peccato perché l’Hellas ha sempre cercato di tirar fuori giocatori interessanti, ma purtroppo quest’anno non sta andando bene per il mio grande Verona”.

Sul suo amore per il Verona: “Loro sono unici e lo saranno per sempre. Sono legatissimo alla piazza, una città che era un intero mondo creato da Osvaldo Bagnoli ed Emiliano Mascetti. Una società snella, pulita, una città che abbiamo vissuto in simbiosi totale. Regnava la semplicità, e fu una cosa che ci aiutò”.

Sul suo trasferimento dalla Juventus al Verona: “Giampiero Boniperti mi avrebbe anche tenuto, ma gli dissi che con gente davanti come Zbigniew Boniek, Roberto Bettega, Paolo Rossi e via dicendo, per me sarebbe stato meglio una nuova avventura. E lui mi mandò a Verona. Arrivai che giocavano un gran calcio, trovai un gruppo forte nel modo di vivere e di lavorare, compatto e allegro. Diciamo che era un momento in cui dovevo dimostrare a me stesso che avrei potuto fare una carriera importante, dandole continuità, e meglio di Verona non potevo trovare”.

Su Gabriele Cioffi che non ha funzionato in gialloblu: “Ha provato a riproporre le idee che avevano funzionato all’Udinese, perché un allenatore deve fare ciò che ritiene giusto come identità e idee proprie. Comunque l’Hellas ha tutte le possibilità di salvarsi. Da tifoso gialloblù, dico che si salva sicuramente. Poi, obiettivamente, il cambio di panchina dovrà per forza di cose riportare spinta”.

Sulla sua prossima esperienza da allenatore dopo Mantova: “Questa è una professione che mi piace tantissimo. Quando sei fuori, come adesso, la cosa migliore è trovare motivazioni, stimoli e momento giusto per ripartire. Ma occorre sempre aggiornarsi e sviluppare le proprie idee. Cerco un progetto serio, e mi rimetterò in pista molto volentieri”. Mercato Milan, uno di questi tre sarà il centravanti del futuro >>>

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