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Ex Milan – Antonini: “Tre retroscena su Kakà, Ronaldinho e Leonardo”

Luca Antonini, ex difensore del Milan (credits: acmilan.com)

Luca Antonini ha raccontato alcuni aneddoti e retroscena sul suo passato al Milan. Ecco le sue dichiarazioni nel corso dell'intervista social insieme a Suma

Giacomo Giuffrida

NEWS MILAN - Verità senza particolari filtri. Grazie alle dirette Instagram, molti calciatori, dirigenti e allenatori stanno ricordando e raccontando retroscena storici, oltre che discutere della propria quotidianità. Oggi 'intervista' di Luca Antonini insieme al giornalista Mauro Suma. Retroscena, aneddoti e ricordi del passato per l'ex terzino rossonero.

Aneddoti e ricordi su Ronaldinho: "Lui vedeva in me quello che doveva correre, il più giovane che correva anche per lui. Mi aveva preso in grande simpatia a livello calcistico, poi era nato anche qualcosa a livello di affetto. C’era grande stima, scherzavamo sempre. Ero il più giovane preso in giro dai più vecchietti. Qualche episodio su di lui? Le piscine di Milanello sanno tante cose (ride, ndr)".

Il rapporto con Ricky Kakà: "Mi sono affezionato subito a lui l’anno in cui arrivai al Milan, nel 2008. Siamo nati nello stesso anno anno, parlavamo tanto e avevamo un gran bel rapporto che ho mantenuto nel corso degli anni. È un’amicizia che va oltre il calcio. Quando tornò al Milan mi ricordo di un’intervista in cui disse che era dispiaciuto di non poter più giocare con me perché io ero appena andato via, al Genoa. È una cosa che mi tengo nel cuore".

Il retroscena su Leonardo allenatore: "Giochiamo in casa contro il Bologna, ignazio aveva fatto un bel precampionato e Leonardo viene in camera mia e mi dice: 'Ho deciso di far giocare Abate col Bologna, voglio dargli un’opportunità'. Io un po’ rosicavo, ma ero molto contento per lui. In realtà io dovevo andare via dal Milan perché c’era l’Udinese che mi voleva e c’erano Oddo, Zambrotta, Abate e Jankulovski. Nel giorno della partita del derby, quello che purtroppo perdemmo 4-0, Leonardo mi disse: 'Io fossi in te non andrei via perché nel calcio non si sa mai quello che può succedere. Ti stai allenando bene, ora non sei al centro dei miei progetti ma in futuro non si sa mai'. Quelle parole mi diedero un po’ di forza, di vigore".

"Quando non giochi e non vieni convocato non dico che ci stai male però ti rode un po’ dentro, quelle parole mi fecero bene. Prima della partita col Chievo Jankulovski si fa male al menisco, il mercoledì giochiamo in Chmapions contro lo Zurigo e Leonardo quindi aveva bisogno di farmi giocare perché non aveva più nessuno da mettere a sinistra. La prima partita quindi la faccio col Chievo e feci una partita bellissima. Con lo Zurigo, idem. E anche con la Sampdoria: sul primo gol di Marco Borriello recuperai palla io. Da lì in poi Leonardo si innamorò di me e Abate".

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