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ICC – Milan, i tre motivi per sorridere

M'baye Niang Milan
Si è conclusa l'International Champions Cup del Milan con una vittoria ai rigori e due sconfitte: ecco cosa ha funzionato per i rossoneri

Daniele Triolo

ICC 2016, IL BILANCIO

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L' è andata ufficialmente in archivio. Il Milan di Vincenzo Montella ha collezionato (i 90' regolamentari si erano conclusi sul 3-3), e due, nette, sconfitte, (0-2) e (1-3). Non propriamente i risultati che si auspicavano in casa Milan, ma per Montella c'è anche qualche motivo per sorridere, al di là degli esiti delle sfide contro avversari, va detto, certamente più quotati. Vediamo quali.

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SPRAZZI DI GIOCO

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A differenza di quanto si è visto negli ultimi due anni di Milan, sotto le gestioni tecniche di Filippo Inzaghi, Sinisa Mihajlovic, e, in parte, Cristian Brocchi, dove le armi migliori della squadra rossonera erano le fulminanti ripartenze, con Montella il Milan è tornato, finalmente, a cercare di imporre il proprio gioco: la squadra tenta il fraseggio, punta sul possesso palla, attacca gli spazi e si affida agli inserimenti dei centrocampisti dalle retrovie. Quegli inserimenti che hanno portato, per esempio, al gol e contro il Bayern. Un cambio di rotta che, sicuramente, piacerà anche al Silvio Berlusconi, che del 'bel giuoco' ne ha sempre fatto un suo cavallo di battaglia.

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UNITA' DI SQUADRA

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Reduce da tre stagioni negative, culminate in calando e tutte rigorosamente fuori dalle coppe europee, con l'aggiunta della sconfitta nell'ultima finale di Coppa Italia contro la Juventus, era facile pensare ad un Milan con il morale sotto i tacchi. Soprattutto alla luce di , e con per via della mancanza di fondi nelle casse del club. Al contrario, l'aria che si respira nello spogliatoio rossonero è davvero buono: c'è unità di squadra, i giocatori hanno fatto 'gruppo', lavorano duro e cercano di mettere sempre in pratica i dettami del nuovo tecnico, Montella. In campo, tutto questo si è visto anche negli Stati Uniti: pur sconfitto in due circostanze su tre, il Milan non si è mai disunito, contro compagini più attrezzate, ed i calciatori hanno sempre cercato di aiutarsi gli uni con gli altri. Nel prosieguo della stagione, tutto questo, servirà, eccome.

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M'BAYE NIANG

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Sicuramente, la nota più lieta del Milan versione 'stelle e strisce': lo stato di forma evidenziato dall'attaccante francese, classe 1994, reduce da un lungo infortunio nel 2015-2016 e da qualche 'colpo di testa' durante le vacanze, è certamente un punto dal quale ripartire. Bene contro il Bayern Monaco da centravanti (implacabile davanti Sven Ulreich in occasione del ), altrettanto positivo, seppur leggermente più impreciso sotto rete, contro Liverpool e Chelsea, schierato largo a sinistra nel tridente offensivo del Milan. Nella sfida ai 'Blues', in particolare, Niang si è visto negare la gioia del gol . Montella ci aveva visto giusto, un mese fa in conferenza stampa: toglietemi pure Bacca, ma non Niang. L'ex Caen, Montpellier e Genoa .

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