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Gol subiti e rimonte, Milan devi cambiare approccio

Alessio Romagnoli, difensore del Milan
Troppi i punti buttati dai rossoneri in questo inizio di stagione, in particolare pesano le rimonte subite. Un trend, questo, da cambiare al più presto

Edoardo Lavezzari

Con una partita da recuperare e 6 punti conquistati in 5 partite, il Milan veleggia nella seconda metà della classifica. Se è vero che il distacco dal quarto posto non è ancora significativo (6 punti con una partita in meno) ed è altrettanto vero che il "Diavolo" ha già affrontato Roma e Napoli, la classifica non può non preoccupare e pensare a un Milan fuori dalla prossima Champions League già a settembre sarebbe disastroso, per questo un cambio di passo può e deve essere fatto, già a partire dalle prossime partite visto che nulla, almeno per il momento, pare compromesso. Per farlo, però, il Milan dovrà mettere molta più attenzione quando scende in campo e soprattutto smettere di farsi rimontare dagli avversari. Sono già 7 i punti persi dai rossoneri in questo modo e in tutte e tre le occasioni i rimpianti non mancano.

Contro il Napoli, avversario di assoluto valore, una rimonta si può anche capire, ma il "Diavolo" era in vantaggio addirittura di due gol e non solo si è fatto rimontare, ma ha addirittura perso la partita, subendo tre reti. Contro l'Atalanta, poi, i ragazzi di Rino Gattuso hanno subito una doppia rimonta, due volte in vantaggio, due volte raggiunti, fino alla beffa di ieri sera, quando una leggerezza di ha regalato a Caputo il rigore del pareggio. Che il Milan non possa essere la squadra arrembante dei primi minuti di gioco per tutta la partita è normale, sarebbe strano il contrario, ma è più che evidente che i rossoneri hanno un serio problema nella gestione dei match (in questo senso si veda anche l'orrido primo tempo di Cagliari) e qualche problema di troppo in difesa, visto che in queste cinque partite non sono mai riusciti a tenere la porta inviolata. Gattuso, come anche e, hanno parlato spesso di mancanza di convinzione da parte della squadra e hanno anche ricordato l'età media piuttosto bassa della rosa.

Due motivazioni certamente plausibili, ma che non possono più bastare perchè la maglia del Milan impone certi standard a chi la indossa, se non a livello tecnico, quanto meno a livello di attitudine. Domenica a Sassuolo l'occasione giusta per ripartire, ma il "Diavolo" dovrà dimostrare di avere soprattutto carattere e portare a casa i tre punti contro una squadra tra le più in forma del campionato, mentre ogni altra considerazione sul gioco e sulla tattica passerà in secondo piano, domenica conterà solo la vittoria.

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