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ESCLUSIVA PM – Antinelli: “Milan, caos societario penalizza la squadra”

Galliani Berlusconi Milan
Lo storico giornalista della RAI Alessandro Antinelli racconta, in esclusiva, ai nostri microfoni le sue impressioni sul Milan targato Mihajlovic

Edoardo Lavezzari

Pianeta Milan ha contattato in esclusiva Alessandro Antinelli, storico giornalista RAI e conduttore della Domenica Sportiva. Di seguito l’intervista completa.

Come sta andando la tua avventura con la Domenica Sportiva?

Molto bene! L’avventura è stimolante, gli ascolti ci stanno premiando, però sicuramente c’è moltissimo da lavorare.

Che progetti avete?

Ci sta premiando il fatto d’aver rinnovato molto lo studio, che è molto bello, il parco ospiti, con Giovanni Trapattoni, Bruno Pizzul, Berruto. Insomma la RAI ha fatto un investimento grosso sulla Domenica Sportiva, il che aumenta l’importanza della missione che è stata affidata a me e a Giusy Versace. Abbiamo moltissimo da fare, però siamo sulla strada giusta.

Non sembra, per il momento, si possa dire lo stesso del Milan. Come vedi i rossoneri di questo periodo?

Ne abbiamo parlato molto nei giorni scorsi a Zona11, parlando di Milan, Berlusconi, Salvini, Galliani, Barbara e tutto il resto. Chiaramente il tema è: sono stati investiti 90 milioni sul mercato e a questo punto del campionato mancano 5 punti rispetto al Milan di Inzaghi. E’ chiaro che alla settima giornata non puoi dare giudizi affrettati. La domanda spontanea è: “In cosa abbiamo migliorato?”. Il punto che penso sia positivo è che l’allenatore sembra avere le idee molto chiare e personalmente mi sembra sia un allenatore molto capace. Però ci sono molte cose da sistemare.

Quali sono quelle che ti sembrano più urgenti?

Il Milan ha cambiato molti allenatori e moltissimi calciatori, negli ultimi anni. Mi pare che il problema principale, adesso, sia di mentalità. Il Milan ha sviluppato una sorta di assuefazione a non-vincere, il che, per una squadra che si chiama Milan, è veramente assurdo. Questo droga in negativo i risultati del Milan, perché va rattoppata una situazione che non è facile da raddrizzare. Ci vuole tempo, molto tempo. Il Milan ha smarrito i risultati vincenti, quindi è normale che non abbia l’impianto di gioco di squadre che per anni hanno sviluppato un progetto.

E’ una situazione che per molti versi è simile a quella della Juve, prima dell’avvento di Conte.

Esatto! L’avvio di Conte non fu buono. Pareggiava tutte le partite, veniva criticato, poi a un certo punto ha trovato la quadratura del cerchio e quella squadra ha vinto lo scudetto.

Dal goal di Muntari in poi?

Sì, quello sicuramente fu un momento di svolta importante, che non si può trascurare, però è vero che Antonio Conte ebbe il merito di trasformare la mentalità di una squadra che, a parte Pirlo che era arrivato proprio quell’anno, era abituata a non vincere, come il Milan oggi.

Quindi pensi che possa essere proprio Conte l’uomo della svolta, dopo gli Europei?

No, perché Conte piace molto alla Roma. Attenzione perché c’è un feeling con la dirigenza della Roma. Penso che Garcia abbia un solo risultato possibile quest’anno, cioè vincere. In caso contrario, per quanto ne so, un discorso è già stato fatto tra Conte e i dirigenti della Roma, in caso di separazione dalla Nazionale. E questo penso lo allontani da Milano.

Quindi come si fa per cambiare la mentalità del Milan? E' un problema di dirigenti, o di giocat0ri?

Il tifoso Salvini dice: “Galliani le ha sbagliate tutti, quindi m’arrabbio con Galliani!”. Perché? E’ vero che il Milan ha inseguito Ancelotti, che ha detto no. Ha provato con Ibrahimovic, che ha detto no, quindi ha preso Balotelli. Se ci si ferma a questi dati potrebbe essere giusto. Però se uno non ragiona da tifoso e fa un’analisi lucida di quel che è stato fatto, c’era da prendere un difensore d’interesse nazionale e l’ha preso, un centrocampista d’interesse nazionale e l’ha preso, attaccanti che fanno molti goal, come Bacca e Luiz Adriano, li ha presi, un allenatore di grande spessore l’ha preso. Quindi non mi sembra giusto dare tutta la colpa a Galliani, come fa la Curva Sud.

Però mancano giocatori funzionali al gioco che vorrebbe Berlusconi.

Berlusconi voleva Ancelotti in panchina e Ibra in campo. Da questo punto di vista effettivamente non sono statti raggiunti gli obiettivi, però mi pare che Galliani diventi una sorta di parafulmine in una situazione societaria estremamente confusa.

In che senso?

La costellazione rossonera è molto complicata, perché è difficile fare chiarezza nei rapporti tesi fra Barbara e Galliani, però ultimamente penso che anche tra Barbara e suo padre ci siano divergenze e incomprensioni. Insomma la situazione è molto fumosa e questo, sicuramente, non aiuta.

Quindi la pensi come Honda, serve chiarezza in società per lavorare sulla squadra?

Sì, però questo sarebbe stato possibile se fosse arrivata un’iniezione di capitali dal sud est asiatico, che non è arrivata. Servivano 190 milioni, non 90. Con quei soldi avrebbero potuto costruire una squadra fortissima, in grande stile, facendo un discorso molto diverso, come ha fatto l’Inter. Per me Galliani ha fatto quel che poteva con un budget importante, però non eccezionale.

Andrea Bricchi

Twitter: @andreabricchi77

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