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ESCLUSIVA Andreazzoli: “Ricci pronto per il Milan, vi svelo pregi e difetti”

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In esclusiva, l'allenatore Andreazzoli, il primo a convocare Ricci, ci ha raccontato un po' del nuovo acquisto del Milan: le sue parole
Stefano Bressi
Stefano Bressi Inviato, responsabile social, redattore 

Da qualche ora è arrivata l'ufficialità di Samuele Ricci al Milan e allora abbiamo deciso di sentire Aurelio Andreazzoli, che il classe 2001 lo ha allenato e non solo. È infatti stato il primo a convocarlo quando era all'Empoli, nell'aprile 2019 e quando Ricci era neanche maggiorenne. Inoltre, è stato lui a plasmarlo nel ruolo attuale, davanti alla difesa. Gli abbiamo provato a chiedere che tipo di giocatore sia, con caratteristiche, pregi e difetti; ma anche che persona sia. Ci ha indicato il ruolo giusto, tra mezzala e davanti alla difesa e ha assicurato che è pronto per i rossoneri: le sue parole a PianetaMilan in esclusiva.

È stato il primo a convocarlo, nell'aprile 2019, cosa aveva visto in lui di diverso: "Lui ha sempre dimostrato di essere quello che sarebbe diventato: un ragazzo bravo e che sa fare tante cose. Era considerato una mezzala al tempo. C'è stato sempre un po' questo dubbio che fosse una mezzala o che potesse essere qualcosa di diverso".


Poi lo ha ritrovato nel 21/22, se era cresciuto: "Aveva fatto il campionato di Serie B, ora non ricordo esattamente quante presenze ha fatto, ma è un campionato che ti fa sempre crescere. A me ha dato subito l'impressione che le caratteristiche potessero essere anche quelle della mezzala, ma più compiutamente secondo me era, per come ama ricevere la palla, il tipo di fraseggio e il modo di essere, indicato per giocare un po' più basso ed essere organizzatore. Doveva solo mettere a posto l'aspetto fisico e l'interdizione, che poi ha messo a posto".

Se quindi può fare entrambi i ruoli o ormai è giusto continuare solo davanti alla difesa: "A me piace in quel ruolo. Mi piaceva e piace anche ora. Deve completarsi, a parere mio. Però è un calciatore giovane ancora. Insomma, comincia a essere non più un novello, quindi deve dare risposte anche. Però ha margini di miglioramento e lo farà".

Un pregio e un difetto: "Fa molto bene quello che ha dimostrato di essere, cioè la parte di interdizione e la parte organizzativa, per come sa muovere la palla. Io gli suggerirei di porre molta attenzione anche alla palla verticale. La imparerà".

Che tipo di persona è: "Lì non posso dirgli niente né dare suggerimenti, perché ha dimostrato di essere sempre un ragazzo con la testa sulle spalle, che ha pensato alla professione e non al resto. È sempre stato seguito molto dalla famiglia. Quando era con me studiava ancora. Questo dà già un'immagine di quello che è il ragazzo. È uno di quei ragazzi che la sera, dopo averlo allenato, te lo saresti portato a casa. Per caratteristiche e simpatia".

Come lo vede nel Milan e con Allegri: "Se anche Allegri ha partecipato al suo arrivo, ci mancherebbe altro che non avesse le idee chiare. Sicuramente può essere funzionale, lo saprà lui e ci penserà lui come utilizzarlo e come meglio impiegarlo. È sempre stato un maestro nel far esprimere i calciatori al massimo per le qualità che hanno".

Se è pronto per una grande come il Milan e se è cresciuto come si aspettava: "Le esperienze le ha già fatte. Giocare prima nell'Empoli per degli obiettivi, poi giocare per altri nel Torino, in una piazza diversa... In cui poi è diventato capitano, un motivo ci sarà. Senza dimenticare poi che Spalletti gli ha dato la possibilità poi di essere al centro di una Nazionale, quindi penso sia pronto a ogni esperienza. C'è sempre bisogno di crescita, ma non penso abbia bisogno di un passo avanti così importante. Penso sia già pronto".