Spesso negli ultimi mesi in casa Milan è stato preso di mira, da parte dei tifosi, Mattia De Sciglio. Il terzino rossonero veniva accusato di giocare partite di basso livello, senza mai incidere e rimanendo troppo spesso bloccato, timido, senza sostenere la manovra rossonera. Però è proprio vero: ci si rende conto di cosa si aveva solo quando la si perde. Nelle ultime tre giornate il Diavolo ha dovuto fare a meno del suo prodotto del vivaio e la mancanza si è fatta sentire, eccome.
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De Sciglio, il ritorno: quanti gol presi senza di lui
Da domani tornerà De Sciglio, la cui assenza si è fatta sentire molto nelle ultime gare. Le caratteristiche del terzino sono fondamentali per Montella.
Senza Mattia il Milan ha preso esattamente due gol a partita. Torino, Napoli e Juventus in Coppa Italia hanno sfondato per due volte la retroguardia rossonera. Ciò significa un totale di sei gol presi in tre giornate. Una media da brividi. Solo un caso che sia capitato proprio con De Sciglio assente? Oppure l'assenza del numero 2 può essere considerata strettamente collegabile? Probabile che sia la seconda ipotesi.
Analizzando nel dettaglio i gol subiti dal Milan, infatti, si evince un'altra curiosità: tutti nascono dalla fascia sinistra, orfana di De Sciglio, eccetto la punizione di Miralem Pjanic. Contro il Torino, infatti, per due volte i granata hanno superato Davide Calabria e messo palla al centro, dove poi con una serie di rimpalli hanno trovato la rete. Contro il Napoli, invece, è prima Dries Mertens che si ritrova il campo aperto sulla sinistra per poter servire Lorenzo Insigne dalla parte opposta, mentre poi è Josè Callejon che si libera indisturbato della marcatura sul lato sinistro dell'area e trafigge Gianluigi Donnarumma. Contro la Juventus, infine, Luca Antonelli rimane a metà strada tra Paulo Dybala e Juan Cuadrado e così l'argentino insacca senza troppi problemi.
Difficile, a questo punto, parlare di casualità. Inoltre, adesso, è anche più facilmente intuibile il motivo per cui Vincenzo Montella punti così tanto su Mattia. Il classe 1992, infatti, è il terzino che meglio, al momento, interpreta la fase difensiva. Ed è anche per questo che l'Aeroplanino gli chiede spesso di rimanere più indietro, rispetto a Ignazio Abate che si trova molte volte in linea con i centrocampisti. Il Milan spesso in fase di possesso palla, infatti, si schiera con una difesa a tre, con De Sciglio che va a fare il terzo difensore centrale a sinistra. Caratteristica, questa, che né Antonelli né Calabria hanno. Lo si evince in maniera evidente soprattutto in occasione del primo gol del Napoli, quando (stranamente per il Milan di quest'anno) entrambi i terzini si trovano molto alti, con i soli centrali dietro. Mertens ha così lo spazio per potersi inserire sulla fascia. Se il terzino fosse rimasto a fare il terzo centrale, come fa De Sciglio, per il folletto partenopeo non sarebbe certo stato così semplice.
Insomma, De Sciglio si sta rivelando quasi indispensabile per le idee tattiche di Montella. Proprio le sue caratteristiche consento all'allenatore campano di spingere Abate così avanti e creare tanti pericoli da quel lato di campo in coppia con Suso, senza sbilanciarsi e rimanere scoperto. D'ora in poi, dunque, sarà più facile capire il perché Mattia non si spinge con audacia all'attacco e sottolineare il prezioso lavoro difensivo che svolge. Da domani, contro l'Udinese, tornerà a disposizione e potrebbe esserci la prova del nove: se il Milan tornasse ad avere equilibrio difensivo come in passato, senza subire gol come negli ultimi match, allora De Sciglio risulterebbe essere l'uomo in più della difesa rossonera.
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