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MILAN-ATALANTA

Milan-Atalanta, Pioli: “Un altro gradone che ci avvicina”

Stefano Pioli AC Milan conferenza stampa Milan

Pioli, tecnico rossonero, ha parlato in conferenza al termine di Milan-Atalanta, partita della 37^ giornata della Serie A 2021-2022.

Stefano Bressi

Il tecnico rossonero Stefano Pioli ha parlato in conferenza stampa al termine di Milan-Atalanta, partita della 37^ giornata della Serie A 2021-2022 svoltasi a San Siro. Ecco le sue dichiarazioni.

Sull'emozione e sul Pioli is on fire: "È un anno che i nostri tifosi ci fanno e mi fanno vivere emozioni fortissime. Non vedevo l'ora di salutarli. Era l'ultima in casa ed era giusto festeggiare con loro questa ultima partita. Sappiamo che ci manca ancora qualcosina. Un altro gradone che ci avvicina, ma non è ancora concreto".

Dove vedranno ora l'Inter: "Ho proibito a chiunque di dirmi cosa fare. Ora faccio la doccia e poi vediamo".

Su Ibrahimovic che non è entrato: "Ho fatto dei cambi precedenti, avevo solo uno slot e c'era bisogno di ripartire. Ora gli altri hanno caratteristiche diverse. È determinante, ma oggi non è potuto entrare".

Sul futuro di Ibrahimovic: "Non ha comunicato nulla. Ci parlo tutti i giorni, parliamo un po' di futuro, ma dipenderà dalla sua volontà".

Sul Milan che vince nel secondo tempo: "Un segnale di tante cose. Possiamo partire da quella con la Lazio, sono state tutte pesanti. Sapevamo che perdendo forse non avremmo potuto giocarci lo Scudetto all'ultima. Averle superate ci ha dato forza mentale, che è tanta roba per l'età che abbiamo. Siamo cresciuti passo dopo passo e se si vincono queste partite significa che mentalmente siamo forti e che abbiamo qualità per risolvere le gare. Oggi abbiamo fatto benissimo la fase difensiva e abbiamo cercato sempre altre soluzioni".

Cos'è cambiato in lui: "Ho apprezzato tanto i complimenti di Gasperini, ci affrontiamo da una vita. Ricevere complimenti dai colleghi è la cosa più gratificante. Ho sfruttato le esperienze passate per aggiornarmi e crescere come uomo e come allenatore. Sono arrivato al momento giusto al posto giusto".

Se il primo giorno pensava di poter lottare per lo Scudetto: "Il primo giorno no, ma ho trovato giocatori disponibili e una società disponibile. Pian piano abbiamo sistemato tante cose con innesti precisi e perfetti. Penso positivi perché credo nei miei giocatori e nel mio lavoro. L'obiettivo era migliorare i punti dell'anno scorso e sapevamo che forse potevamo lottare per vincere".

Se si rende conto di aver firmato un pezzo di storia essendo il primo a cui viene dedicata una canzone e sull'avvio e il finale perfetto: "L'emozione di quel coro, di uno stadio che ti incita e ti esalta, è difficile da descrivere. Non sono mai stato sotto i riflettori o acclamato. Poi i milanisti, che hanno un passato top, vincente. Mi rende contento e lo sono anche i giocatori ed è molto bello e mi emoziona. Difficile trovare differenze. Siamo partiti fortissimo, ma la differenza è nel peso delle partite. La squadra ha avuto crescita mentale. Se non ti arrendi mai, non sei mai battuto".

Su Krunic e la contemporaneità: "Krunic è intelligentissimo, sono una fortuna per un allenatore quelli così. È serio e disponibile. Se rivediamo tutta la stagione forse Samu Castillejo ha giocato poco, ma ha segnato un gol decisivo, idem Maldini e Tatarusanu che para il rigore nel derby. Capisco che si esaltino i grandi, ma se siamo qui è perché chi ha giocato meno non ha mai mancato di disponibilità e rispetto verso di me e la squadra".

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