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JUVENTUS-MILAN

Juventus-Milan, Allegri: “Ho tre dubbi. Partita più importante per loro”

Massimiliano Allegri (allenatore Juventus) | Serie A News (Getty Images)

Massimiliano Allegri, allenatore bianconero, ha parlato di Juventus-Milan di domani sera in conferenza stampa a Vinovo. Le sue dichiarazioni

Daniele Triolo

Massimiliano Allegri, tecnico bianconero, ha introdotto in conferenza stampa a Vinovo i temi principali di Juventus-Milan, partita in programma domani sera alle ore 20:45 all'Allianz Stadium. Queste le dichiarazioni di Allegri.

Sulla partita: "È sempre Juventus-Milan, una delle partite più importanti del campionato. Dobbiamo fare una bella prestazione perché abbiamo solo un punto, e dobbiamo dare seguito a quanto fatto in Champions League. Il Milan è un anno e mezzo che gioca molto bene, ha acquisito sicurezze e certezze importanti. Noi stiamo crescendo, negli ultimi sette giorni siamo stati insieme e questo ci fa bene sperare. La partita è più importante per loro che per noi".

Sulla formazione bianconera: "Ho tre dubbi, uno in difesa, uno a centrocampo e uno in attacco. Domani mattina ci sarà la rifinitura e deciderò. Abbiamo ancora cinque partite da qui alla sosta, e dobbiamo essere tutti protagonisti. L'importante è che ci si sentano tutti nel gruppo importanti, poi ci sarà spazio per tutti".

Sulla presenza in campo di FedericoChiesa: "È uno dei dubbi che ho. A destra rende molto di più, davanti ha bisogno di giocare con una punta. A sinistra ha qualità importanti che lo porterebbero ad entrare nel campo sfruttando l'uno contro uno e il tiro. Federico sta crescendo anche se lo deve ancora fare nella lettura della partita e dei tempi di gioco. Le qualità sue, il tiro e il dribbling, non gliele toglie nessuno".

Sulla carica che dovrà dare alla sua Juve: "Abbiamo iniziato il 14 luglio senza tanti giocatori, il 3 agosto sono tornati i Nazionali dagli impegni, e abbiamo iniziato subito dopo il campionato. I risultati non sono stati proporzionali alle prestazioni, ma è inutile parlarne. Quando dirigo un allenamento sono sempre carico, dobbiamo crescere tutti insieme, io devo conoscere i ragazzi e capire alcune cose, come che rendimento ha chi entra dalla panchina. Più si va avanti più capisco cose, la squadra sta lavorando bene, dovremo fare una partita tecnica e attenta contro una squadra che è in grande fiducia, e si è visto nella partita contro il Liverpool. Ci vorrà molta pazienza e poca fretta".

Su Zlatan Ibrahimovic, il Milan e la pressione di questa partita: "Ibrahimovic lo ho allenato ed è un giocatore importante per il Milan. La partita di domani è bella e impronte, più per loro che per noi, ma comunque noi il primo bilancio lo faremo alla sosta di novembre, dove saranno passate 12 partite di campionato e 4 di Champions: credo che per allora saremo in una posizione differente".

Sulla favorita per lo Scudetto: "Non penso ci sia una squadra favorita, sarà un campionato equilibrato, non penso una volerà su tutte. Penso che si perderanno punti ma anche si recupereranno, poi la nostra classifica non è quella che volevamo, dobbiamo lavorare e recuperare il terreno che abbiamo perso all'inizio. I campionati si vincono con le piccole perché negli scontri diretti succedere di tutto. Vediamo domani, sicuramente giocheremo una bella partita, poi il calcio è stato inventato dal Diavolo quindi può succedere di tutto. Prima di Malmö non eravamo scarsi ubriachi, ora dopo la partita in Svezia non siamo fenomeni. Dobbiamo continuare a lavorare e migliorare, ed avere il desiderio di essere migliori".

Sulla testa che deve mettere in campo la Juve: "La squadra va messa in campo, ma c'è da martellare sull'aspetto psicologico: per ottenere le cose non basta farle da 6, ma bisogna farle da 8 o da 9 e può anche non bastare. La Juventus non deve giocare per vincere le partite ma per vincere i campionati: le partite le vincono tutti, i campionati solo una. Alla fine del campionato vincerà la migliore per questo noi dobbiamo avere continuità e lavorare".

Sul centrocampo della Juventus 'storto': "È questione di caratteristiche dei giocatori. Se giochi 3-5-2 sei asimmetrico, se giochi diversamente non lo sei. Le caratteristiche di Chiesa e Juan Cuadrado non sono le stesse di Adrien Rabiot, quindi dipende dai giocatori. Poi a sinistra è sempre mancato un pezzo, anche se quando c'era Mario Mandzukic ci ha messo una pezza".

Su Matthijs de Ligt: "Ne ho parlato nella prima conferenza. Ha 22 anni, è molto bravo. Quando è arrivato alla Juventus aveva 20 anni, è stato pagato tanto e dopo che è arrivato qui gli hanno scritto che era futuro Pallone d'Oro. Ci vuole calma, la maglia della Juventus pesa, il ragazzo deve migliorare ha solo 20 anni. C'è un percorso normale per tutti, che devono fare, sia allenatori che giocatori: Giorgio Chiellini a 20 anni era come lui se non peggio, quindi di vuole calma. De Ligt è giovane e bravo e rimarrà tanti anni alla Juventus, indipendentemente da quante partite giocherà".

Sulla difesa della Juventus: "Una sorpresa questa stagione è Daniele Rugani, che ha un piglio diverso ed è un giocatore affidabile. Non vuol dire che gioca domani, quando uno tra Leonardo Bonucci, Chiellini e De Ligt starà fuori, a meno che non giochino tutti e tre insieme".

Su Leonardo Bonucci: "A volte mi fa arrabbiare ma è un giocatore molto affidabile e per la Juventus è importante averlo".

Sui giocatori di personalità della Juventus: "Ho trovato una Juventus con giocatori nuovi e diversi. Non dobbiamo pensare e paragonare la Juventus di ora a quella che era. I giocatori sono diversi soprattutto per caratteristiche. Bisogna arrivare ad essere una squadra migliorando tante cose, è una Juve diversa". Le parole di Pioli in conferenza alla vigilia di Juventus-Milan >>>

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