ULTIME MILAN - L’ex centrocampista di Cagliari e Brescia, Pierpaolo Bisoli, padre di Dimitri, giovane incursore delle rondinelle, ha parlato quest’oggi ai microfoni di Radio Rossonera alla vigilia della sfida di domani tra Milan e Brescia.
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Bisoli a Radio Rossonera: “Giampaolo non deve farsi condizionare. La strada è giusta”
Ecco le parole a Radio Rossonera dell'ex centrocampista Pierpaolo Bisoli, padre di Dimitri, calciatore del Brescia
“Il Brescia è una squadra compatta, con una grande voglia di rimanere in serie A dopo i sacrifici dello scorso anno– ha spiegato Bisoli -. Giocano un calcio molto propositivo, dovranno essere al 100% per fare punti, ma è una squadra con le qualità giuste per restare nella massima categoria. In panchina, poi, hanno Corini, l’allenatore che mi incuriosisce di più: ha grandi idee e può fare molto bene. Sono incuriosito dall’arrivo di Balotelli, che domani non ci sarà ed ha qualità fuori norma per il calcio italiano. La sua è una scelta che lo renderà responsabile, se si metterà a disposizione del gruppo saprà togliersi grandi soddisfazioni anche personali”.
Parole al miele anche per l’allenatore del Milan. “Giampaolo è un ottimo allenatore, non si deve far condizionare da una sconfitta all’esordio. Non penso andrà a stravolgere il suo lavoro ed il suo credo calcistico per un incidente di percorso. Certo, è una sensazione strana vedere un Milan ripartire dopo i grandi successi dell’era Berlusconi, ma i tempi sono cambiati, le disponibilità economiche sono diverse e sono ripartiti da zero; Gattuso ha fatto bene lo scorso anno sfiorando di un soffio la Champions League, ma con Giampaolo sono sulla strada giusta”.
Emozione e curiosità per il debutto a San Siro del figlio Dimitri. “Vedere mio figlio a San Siro sarà una delle soddisfazioni più grandi per un padre – ha spiegato Bisoli -. Non l’ho mai aiutato per fargli far strada, ha fatto tanta gavetta in tutte le categorie, ci è arrivato con voglia e determinazione e già domenica col Cagliari ha dimostrato di poter fare ottime cose in serie A. Ogni estate, cinque giorni dopo la fine della stagione vuole che ci alleniamo assieme ed io lo faccio letteralmente “morire”. L’altro mio figlio invece ha subito brutti infortuni alle ginocchia ed ora si è convinto ad entrare a far parte del mio staff non appena troverò una nuova panchina”.
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