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Ancelotti: “Uso spesso film per motivare, come a Manchester”

Carlo Ancelotti, Bayern Monaco, ex Milan (credits: GETTY Images)

Ancelotti si racconta e svela alcuni particolari nel suo metodo di caricare le squadre: prima della finale di Manchester Milan-Juve, per esempio...

Stefano Bressi

Non è un allenatore come tutti gli altri, specialmente per i tifosi del Milan. Carlo Ancelotti è un padre, un tecnico che si fa voler bene dai tifosi e dai giocatori. Il suo rapporto con i suoi uomini è sempre stato ottimo, ha sempre saputo gestire il gruppo alla perfezione. Complici anche alcune tecniche particolari che spesso usa per motivare i calciatori.

Il tecnico di Reggiolo si è raccontato ai microfoni di goal.com e ha svelato alcuni aneddoti. Ecco cosa ha detto: "Mi piace il cinema. Ci sono molti film che mi piacciono. Il mio attore preferito è Robert De Niro. Ha talento, adoro i suoi film. Alcuni film ti ispirano, ti motivano, ispirano il tuo stile di vita. Si può imparare parecchio. A volte ho usato parti di film per motivare i miei giocatori. Prima della finale di Champions League del 2003, per esempio, ho mostrato il discorso di Al Pacino in 'Ogni maledetta domenica' alla squadra. Beh, quello è un gran discorso. Oltre al cinema mi piace cucinare. Sono cresciuto mangiando maiale tutti i giorni. Ovviamente la mia passione più grande è il calcio. Mi chiedono spesso se avverto pressione, ma non si può avvertire pressione quando si fa qualcosa che si ama. Dopo circa un migliaio di panchine si può gestire meglio, all'inizio ammetto che non era così".

Sul rapporto con le persone: "Penso sia importante avere un buon rapporto con chi si lavora. È questo l'aspetto più importante del nostro lavoro. Abbiamo insieme un obiettivo da raggiungere, dobbiamo stare insieme tutto il giorno. Con un buon rapporto si lavora meglio. Tutte le esperienze mi hanno migliorato nel lavoro e nella vita. Tutte le esperienze possono insegnare qualcosa. Non ho mai avuto a che fare con persone arrabbiate. Mio padre, il mio primo insegnante, il mio primo allenatore, tutti calmi. Non so se il mio carattere sia ideale per fare l'allenatore, ma io sono così. Una cosa che mi fa arrabbiare c'è: quando un giocatore non è professionale. Non mi piace dire di essere un allenatore: sono una persona che fa l'allenatore".

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