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Senza Higuain e in attesa di Piatek, il Milan si gode Suso, Conti e Paquetà

Lucas Paquetà, centrocampista del Milan (credits: GETTY images)

Contro il Genoa il Milan non ha schierato Higuain, ormai in uscita. In attesa di Piatek, sono saliti in cattedra i vari Suso, Conti e Paquetà, senza dimenticare Donnarumma. E ora ci si gioca la stagione

Donato Bulfon

Una vittoria preziosa come l'oro, arrivata in un momento molto difficile, tra infortuni, squalifiche e 'ammutinamenti'. Il Milan ha piegato il Genoa al Luigi Ferraris, cosa per nulla scontata, soprattutto per i difficili precedenti che i rossoneri hanno da sempre avuto in terra ligure. Ma, dopo un primo tempo incolore, i rossoneri vanno in gol con Borini prima e Suso poi, due gol che significano vittoria e soprattutto quarto posto.

Non è passata inosservata l'assenza in campo di Gonzalo Higuain e anche quel del suo probabile sostituto in rossonero, Krzysztof Piątek, fermo per squalifica. Il Milan, però, dopo le difficoltà iniziali, dovute anche al rapido infortunio di Cristian Zapata, è uscito alla distanza, tanto da vincere e a tratti anche convincere, se non tanto con il gioco, almeno col il carattere. Mister Gattuso, squalificato, era in tribuna, ma è come se fosse stato in campo con i suoi ragazzi.

Ed è così che in campo si è visto un sontuoso Lucas Paquetà, capace di deliziare la platea con colpi da grande giocatore brasiliano, completamente a suo agio con i suoi nuovi compagni. Cambia la squadra, non cambiano i colori, non cambia la classe. E si può solo migliorare. Come lo stesso Suso che sembra ora ritrovato, come Conti, capace di sfornare l'assist decisivo per Borini, cioè proprio quello che mancava alla squadra rossonera, spinta, corsa e lucidità in difesa e in attacco. La ciliegina sulla torta è Gigio Donnarumma, tornato saracinesca e decisivo.

Dopo il successo con il Genoa, il Milan ora si gioca la stagione contro Napoli e Roma, prima ancora di affrontare il Cagliari a San Siro e l'Atalanta a Bergamo. Quattro sfide decisive, con tre dirette concorrenti all'Europa, di cui due in trasferta. Ci saranno rientri e recuperi, forse nuovi arrivi: ma è questa l'ora, non si può più fallire. Quattro gare per capire se il sogno Champions può diventare realtà o restare soltanto un effimero miraggio.

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