news milan

Torino-Milan, Allegri: “Febbre per Pulisic, magari Nkunku segna” | LIVE News

La conferenza stampa di Allegri pre Torino-Milan in diretta | LIVE News
Alle ore 12:00, dalla sala stampa del centro sportivo rossonero di Milanello, Massimiliano Allegri, allenatore dei rossoneri, presenterà in conferenza Torino-Milan di domani sera, 14^ giornata della Serie A 2025-2026: ecco il nostro LIVE testuale
Stefano Bressi
Stefano Bressi Inviato, responsabile social, redattore 

Si può dare di più, è questo il riassunto di Massimiliano Allegri in conferenza stampa alla vigilia di Torino-Milan, 14^ giornata di Serie A. Il tecnico livornese sottolinea l'importanza del momento, del periodo: da qui a gennaio la classifica si allungherà e bisogna essere pronti a fare risultato. Tre volte ha ribadito il concetto. Poi ha annunciato l'assenza di Pulisic per febbre, con una piccola speranza di recupero. Per il resto soliti temi. Anche se di Gimenez ha parlato in modo almeno particolare... Il "si può dare di più" è rivolto soprattutto ai gol che mancano: dai centrocampisti ai difensori.

08/12/2025 - 20:45
TORINO
MILAN

Termina qui la conferenza stampa.

Se teme che gli altri capiscano come fermare il Milan come ha fatto la Lazio e se sta studiando modifiche: "Possiamo un po' cambiare come caratteristiche, quando troviamo situazioni come la Lazio, le partite bloccate devi essere bravo a fare gol sule situazioni che ci sono capitate. In media in una partita hai 5 o 6 occasioni, noi poi dobbiamo migliorare la percentuale realizzativa. Giovedì potevamo far meglio, ma con la Roma per esempio abbiamo avuto occasioni pulite e dobbiamo migliorare".

Sulla differenza tra primo e secondo tempo: "Dipende dal fatto che le partite non si dominano 95 minuti. Mi piacerebbe, ma è impossibile. C'è un momento in cui l'avversario ha il predominio e devi difendere bene. La lettura è fondamentale".

Come mai Fofana è diventato una pedina fondamentale e cosa verrà meno domani: "È criticato per errori tecnici, però è intenso. Anche nel gol con la Lazio è stato bravo in sviluppo, così come col Napoli, però per le sue potenzialità deve avere l'ambizione di fare di più. Domani non c'è, giocherà un altro. Caratteristiche diverse, ma sarà utile".

PM - L'importanza da qui alla fine del girone d'andata per le ambizioni Scudetto, numeri alla mano: "Ci vogliono 74 o 76 punti per entrare in Champions League, poi non so quanti ne serviranno per il campionato. Noi pensiamo un passettino alla volta. L'ambizione deve essere massima, ma l'obiettivo deve essere chiaro. Giocare la Champions League è fondamentale, bisogna essere un blocco unico e dietro non deve passare nulla".

Quanto è soddisfatto dell'assetto difensivo: "Sotto questo aspetto della fase difensiva ho detto subito ai ragazzi che non è questione di difensori. Ma di squadra. Bisogna sporcarsi i pantaloncini per portare a casa il risultato. Non giochiamo sul sintetico. Quando non abbiamo palla dobbiamo difendere tutti insieme come stiamo facendo e bisogna ancora migliorare, gli imprevisti sono dietro l'angolo. Ogni partita ha le sue difficoltà".

Sul gol della Lazio su calcio d'angolo che non c'era dopo le polemiche e chi è bravo riceve i regali, cosa deve fare di più per avere un attaccante: "Manca ancora un mese e abbiamo partite importanti. Dopo la partita ho sorriso giovedì perché sabato gli è stato tolto un angolo che c'era e poi noi siamo stati eliminati da un angolo che non c'era. Il calcio l'ha inventato il Diavolo, ci abbiamo sorriso sopra".

A che livello è l'inserimento dei giovani che hanno giocato meno finora: "Siamo partiti che eravamo gruppo e ora siamo squadra, bisogna migliorare ancora. I subentri: alcuni fanno più fatica con meno minutaggio, l'importante è che diano disponibilità a livello mentale. Giovedì abbiamo avuto situazioni favorevoli. Gli ultimi 10 minuti siamo stati frettolosi, bisognava gestire meglio. Però sono contento di tutti, bisogna pensare a ciò che sarà".

Se questa rosa ha la punta che cerca: "Ne abbiamo parlato tante volte, i centravanti veri tra Juventus e Milan, ma anche a Cagliari, ne ho avuto solo uno che era Higuain: perché Mandzukic svariava, l'ho messo ovunque. Ibrahimovic e Robinho o Cassano e Pato si muovevano molto. È questione di caratteristiche. A seconda di chi ho a disposizione devo mettere nelle migliori condizioni. L'importante è fare gol. In questo momento i 4 attaccanti che abbiamo, due hanno fatto 10 gol. Abbiamo bisogno di Nkunku, di Gimenez, dei centrocampisti e dei difensori su palla inattiva. Per essere lì bisogna fare un tot di gol e subirne meno. La differenza reti contava 70 anni fa e anche se è cambiato il calcio, non ho mai visto una squadra vincere con scarto minimo".

Sui suoi numeri col Torino positivi e se è un derby personale: "Allenavo la Juventus, ora sono al Milan, non è un derby per me. Partita difficile, non per me, per tutti. Sapendo l'importanza del risultato. Una volta chiaro quello è più facile giocare bene".

Se hanno sottoposto Gimenez a una visita per capire che ha alla testa: "Sta lavorando, in settimana speriamo di riaggregarlo alla squadra. La caviglia è a posto. Anche se non ha fatto gol, è affidabile, ha lavorato bene per la squadra, ha avuto tre gol annullati. Non ha disimparato a segnare. Arrivato a gennaio, tre mesi di ambientamento... Non è facile. Poi c'è chi trova subito empatia e chi ha difficoltà. Speriamo che in settimana sia parzialmente con la squadra".

Su Nkunku: "Lasciamo perdere l'investimento, parlo del giocatore. Ha qualità tecniche straordinarie, è arrivato dopo. Con la Lazio ha fatto una buona partita in campionato, soprattutto nel momento decisivo. Anche lui deve convincersi che può essere determinante. Le qualità tecniche sono indiscutibili. Basta vedergli stoppare la palla e passarla. Però abbiamo bisogno di ragazzi che sono convinti di quello che fanno. Sono convinto possa far bene e domani magari fa gol".

Chi gioca al posto di Fofana e cosa ognuno dei tre dà di diverso: "Jashari è tornato bene, una buona partita. Era la prima volta in quel ruolo, ha sempre giocato a 2 o come mezzala di posizione. Ha margini di miglioramento. Ricci è intelligente, è affidabile ed è importante per un allenatore. Chi è affidabile che giochi all'inizio o subentri sai cosa può dare. Non tecnicamente, ma mentalmente. Ruben si deve convincere delle qualità che ha, ha strapotere e deve pensare di poter far gol".

A che punto è il suo Milan: "In pieno non sono soddisfatto, ma perché tutti non dobbiamo essere soddisfatti. Ogni volta che veniamo qui bisogna lavorare per migliorare. Ci sono cose giuste e sbagliate, quelle giuste rimangono, si lavora su quelle sbagliate. Dobbiamo avere la convinzione di migliorare ogni giorno. Ognuno deve lavorare per il massimo. Niente è impossibile, bisogna lavorare per rendere le cose possibili. Bisogna lavorare 10 per raggiungere 10, poi magati non ci arrivi. Noi su questo dobbiamo lavorare tutti i giorni per migliorare. Come ho detto tante volte, ripeto, noioso: non esiste mantenimento, esiste miglioramento o peggioramento. Dobbiamo lavorare perché è un momento importante. Le partite passano dalla testa. Il volere delle cose diventa fondamentale. Il nostro volere è che il Milan deve entrare in Champions League, con buone o cattive".

Se Rabiot deve segnare: "Sta migliorando la condizione, arriverà. Così come Loftus, che ha avuto due occasioni. Deve essere convinto delle qualità che ha".

Se davanti la squadra dipende dall'estro di Rafa Leao e Pulisic e quindi mancano i gol dei centrocampisti ed esterni: "Eravamo partiti bene con Loftus a Lecce su palla inattiva, poi ci siamo fermati. Li faranno, arriveranno perché li hanno nelle corde. Dobbiamo migliorare sulle palle inattive, facciamo pochi gol. Avevamo già rischiato con la Lazio in campionato e giovedì abbiamo preso gol. La cosa importante però è giocare da squadra. Giovedì abbiamo giocato una delle migliori partite difensivamente, abbiamo subito due azioni in uscita sbagliata e una alla fine. Bisogna continuare a migliorare e avere chiaro, ripeto, l'obiettivo: è il risultato".

La reazione alla sconfitta e sulle parole di Fabregas che preferisce perdere 4-0 che difendere: "Non ho sentito che ha detto, sta facendo bene e non giudico cosa ha detto. Per noi è importante dar seguito ai risultati. Giovedì siamo stati più bellini, abbiamo avuto 3 o 4 occasioni, ma non cattiveria per vincere. Deve essere un'opportunità di miglioramento. Quando la squadra gioca con cattiveria, difficilmente prendi gol su palla inattiva".

Se si è fatto l'idea se questo campionato sarà equilibrato tutto l'anno o qualcuno emergerà e il bollettino: "Non so, dipende dai filotti di vittorie che una squadra riesce a fare. Inter e Napoli sono le più attrezzate. Al momento ci sono tante squadre in pochi punti davanti e tante in pochi in fondo. Campionato anomalo. A un certo punto si allungherà la classifica. Noi bisogna avere la forza di rimanere lì. Domani importante. Gimenez speriamo di averlo presto, è comunque importante e numericamente ne abbiamo bisogno, oltre che tecnicamente. Pulisic stanotte ha avuto un attacco di febbre, vediamo se domani sarà a disposizione. Athekame sta completando il recupero. Fofana vediamo col Sassuolo, altrimenti in Arabia, è una settimana importante. Dobbiamo pensare a fare risultati. Ci vuole testa giusta e umiltà. Portare a casa i risultati positivi è importante. Pulisic non parte con noi, altrimenti ci impesta tutti, in caso viene domani".

Se anche Torino-Milan è una delle 4 partite chiave: "Bisogna essere pronti a fare una partita comunque solida. Domani affronteremo una squadra dura. Ci sono numeri che cercheremo di invertire. Negli ultimi 12 anni il Milan ha vinto una sola volta, 7-0 nel periodo Covid, ha perso spesso. Bisogna affrontarla con umiltà. Affrontiamo una squadra fisica e con valori tecnici. Difficile perché vengono da risultati negativi. Dobbiamo fare una partita concreta, avendo chiaro l'obiettivo. Siamo arrivati a un momento della stagione in cui da qui a fine gennaio la classifica verrà delineata. Bisogna rimanere nelle prime 4".

Tutto pronto per la conferenza stampa di mister Massimiliano Allegri alla vigilia di Torino-Milan di Serie A: a Milanello si inizia alle ore 12:00

Archiviata, purtroppo, l'eliminazione in Coppa Italia per mano della Lazio, il Milan di Massimiliano Allegri torna a pensare al campionato. Domani, lunedì 8 dicembre, alle ore 20:45, i rossoneri saranno infatti impegnati allo stadio 'Olimpico - Grande Torino' contro il Torino di Marco Baroni. Squadra che sembra in crisi, ma da prendere con le molle. Anche perché il Diavolo, storicamente, sotto la Mole colorata di granata fa sempre molta fatica a portare a casa i tre punti.

Milan, tre punti contro il Torino per rialzare la testa

—  

Attualmente, il Milan è secondo in classifica, a quota 28 punti, pari merito con il Napoli di Antonio Conte, che è Campione d'Italia in carica. Davanti a rossoneri e azzurri, soltanto la capolista Inter, con 30 punti ma una partita in più. Dietro il Diavolo, la Roma (27), poi Bologna e Como (24) e quindi la Juventus (23).

+++ Torino-Milan, la conferenza di Allegri LIVE +++

—  

Tre punti contro i granata sarebbero, per il Milan, di vitale importanza per continuare la scalata verso il vertice della graduatori! Mister Allegri presenta i temi principali di Torino-Milan, nella sala stampa del centro sportivo rossonero di Milanello, in una conferenza che inizierà alle ore 12:00. Seguitela con il nostro LIVE testuale e non perdetevi neanche una dichiarazione in diretta!