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Raiola: “Ibrahimovic pronto a parlare col Milan”

Mino Raiola, agente FIFA vicino al Milan
L'agente di Ibrahimovic apre alla possibilità di un trasferimento in rossonero. La nuova proprietà decisiva. Allo svedese non servono garanzie.

Stefano Bressi

Sono voci che si rincorrono in questi giorni. : c'è la possibilità che Zlatan Ibrahimovic torni al Milan a gennaio. La situazione si fa davvero seria, visto che anche Mino Raiola, agente dello svedese, ha aperto alla possibilità di un ritorno. Ecco le sue parole a Rai Sport: "Al momento non ci sono possibilità, le conversazioni col club non sono attuali, ma siamo disposti a parlare. In ogni caso ora ci sono persone normali al comando del Milan, c'è una proprietà seria. Io non ho mai avuto problemi col club rossonero, perché prima il Milan non esisteva".

Sul ruolo di Ibra al Milan: "Finché Zlatan si muoverà sarà sempre una prima scelta. Nella sua carriera non ha mai chiesto garanzie. Le garanzie si ottengono in allenamento. Bisogna capire però con quali condizioni il Milan o un'altra squadra lo vorrebbero".

Se la trattativa è possibile: "Non c'è apertura, né chiusura. Tra Ibra e Leonardo c'è un grandissimo rispetto. Zlatan ha passato momenti bellissimi al Milan e a Milano ha lasciato un pezzo del suo cuore, ma così com'è stato benissimo al PSG".

Su Pogba: "Preferisco non parlarne. È un momento molto delicato come tutti sappiamo. Il Manchester United comunque è stato molto chiaro con tutti: Pogba non è sul mercato".

Su Verratti: "Ha sempre vissuto questi momenti positivi o negativi. Deve stare tranquillo e lavorare, andando avanti. Stiamo discutendo il suo contratto. A Parigi sono molto contenti di lui, il progetto del PSG è fondato anche sulle sue qualità. È chiaro poi che Marco abbia il pallino della Nazionale".

Su Balotelli: "A gennaio è troppo presto perché lasci il Nizza. L'importante è che trovi la condizione, poi vedremo a fine anno".

Su Marotta e l'addio alla Juve: "È stata una sorpresa per tutti. Quello che succede in una società come la Juve non viene mai fuori del tutto. Bisogna dare atto a Marotta del lavoro che ha fatto, ha preso la Juve in uno dei peggiori momenti della propria storia. Sicuramente intorno a lui in questi anni sono cresciute delle persone. Nel calcio bisogna avere la forza di rinnovare, sia nel campo che extra campo".

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