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Leonardo: “Mai pensato di cambiare Gattuso. Mercato? Non prenderemo dieci giocatori”

Leonardo Milan
Leonardo, direttore generale dell'area tecnico-sportiva del Milan, ha confermato Gennaro Gattuso sulla panchina rossonera: le sue dichiarazioni

Daniele Triolo

Leonardo, direttore generale dell'area tecnico-sportiva del Milan, ha parlato ai giornalisti presenti alla conferenza stampa della presentazione di . Queste le dichiarazioni di Leonardo, riportate da 'MilanNews.it':"

Su Gennaro Gattuso: "Non abbiamo mai pensato di cambiare Gattuso. Dobbiamo partire dall'inizio, non possiamo negare la situazione generale. Il Milan quest'anno è partito in questo modo, è partito di fretta. Non possiamo dimenticarlo. Stiamo cercando di sistemare una situazione iniziata come conosciamo, oggi siamo in corsa per il nostro obiettivo, sarebbe una cosa straordinaria visto quello che stiamo vivendo. Noi oggi siamo lì, si deve andare avanti. Il pessimismo di cui parla Rino è la carica importante di una squadra con ancora una macchina da aggiustare, questo è evidente. Questa è la situazione".

Sul parere della proprietà sulla situazione: "La proprietà sa che stiamo vivendo questo, ci vuole da parte di tutti cooperazione, unione. Ci manca emozione, ci siamo concentrati sulle cose pratiche e ci siamo dimenticati dei momenti belli. Il record di media pubblico del Milan è stato in Serie B. Noi oggi non siamo in Serie B ma abbiamo vissuto un momento difficile".

Sul mercato: "Ci vuole comprensione di questo momento per continuare ad aggiustare e tornare ad un alto livello. E non sarà comprare 10 giocatori in corsa. A partire da questo dobbiamo prendere decisioni e fare delle scelte. Non possiamo pensare che oggi compriamo questo e quello, non sarà così per una serie di motivi, anche per il Fair Play Finanziario. Verranno fatte delle scelte in merito ai momenti che stiamo vivendo".

Sul momento del Milan: "Oggi è un momento delicato, dati i pareggi contro il Bologna e contro il Frosinone, è il momento di dare un segnale. Ci vuole anche un segnale di energia ma non dobbiamo dimenticarci della situazione globale. Siamo lì, bastano due vittorie e si ritorna alla posizione di un mese fa. Dobbiamo arrivare ad una stabilità anche durante la partita. Succede qualcosa e andiamo in difficoltà. C'è bisogno di comprensione, di coesione. Se vuoi fare un passo in avanti devi mettere qualcosina in più, parlo in generale. Il lavoro nostro non è stato facile. Il lavoro dell'allenatore non è facile. C'è bisogno di quell'emozione in più, di quella cosina in più, fare squadra non è semplice".

Sulla possibile sostituzione di Gattuso: "Oggi non esiste alcun progetto, non è stato chiamato e consultato nessuno. Nessuno può dire che è stato chiamato qualcuno".

Ancora sul mercato di gennaio: "Dopo l'affare è arrivata una lettera, poi è arrivata una multa. Non ci saranno colpi di mercato, sarà un mercato di scambi e di opportunità. In generale siamo bloccati. Sicuramente ci saranno uscite per fare acquisti. Per arrivare al pareggio di bilancio non puoi fare molto".

Su Gonzalo Higuaín: "Può succedere, quando manca il gol all'attaccante diventa sempre difficile gestire. Non è mai stato così tanto tempo senza fare gol. Anche lui si deve ritrovare, sta vivendo una situazione diversa rispetto alla Juventus. E' in prestito, tutti i giorni continuano a dire che non resta e non è facile per lui - ha sottolineato Leonardo -. Con lui abbiamo un rapporto molto diretto, lui ha un ruolo molto importante in quest'annata, lui lo sa. E' sempre stato così. E' uno dei pochi che ha vinto tanto, ha un ruolo di leadership quasi naturale. Questo ruolo va capito ed esercitato. Non credo sia un problema di base, non abbiamo mai avuto dubbi su Higuaín da qui a fino anno. Essere o non essere in Champions ci cambia la vita, lo sa anche lui. La situazione Chelsea o non Chelsea per noi è come se non ci fosse. Non c'è stata alcuna richiesta. Lui non ha chiesto di andar via, nessuno la ha chiesto e lui è della Juventus. Di cosa stiamo parlando? La realtà è questa, ha un contratto con noi ma è della Juve. Noi non possiamo prestarlo o venderlo. Non esiste niente, zero".

Sull'impazienza dei tifosi di rivedere un grande Milan: "La scintilla per i tifosi deve essere la comprensione del momento del Milan. La comprensione deve essere quella, forse da noi proprietà, dirigenti, dobbiamo trasmettere quello che stiamo facendo. Non è facile, siamo condizionati da tante cose, dobbiamo cercare anche noi di capire quello che sta succedendo per poter dire quello che possiamo fare. La squadra si forma da investimenti ma anche da organizzazione interna, il nostro CEO è arrivato meno di un mese fa. Questa squadra si sta formando come gruppo di gestione, come linea, come idee, tutto questo mentre si va ogni 3 giorni a giocare una partita e questo condiziona i giudizi su di te. Il mondo Milan si deve abbracciare attorno ad una realtà. La realtà è che il Milan è in difficoltà da tanti anni, non da oggi, questa difficoltà deve essere capita. Sarà fatto in un modo graduale".

Sugli investimenti estivi di Elliott: "Non c'è stato un investimento. Abbiamo fatto degli scambi. L'unico punto di incremento è Gonzalo Higuaín. È stata un'opportunità nello scambio Mattia Caldara-Leonardo Bonucci di inserire una situazione fattibile. E' stato l'unico investimento vero, il resto sono stati cambi. Forse abbiamo sbagliato tutto, ma il mercato è stato fatto in questo modo. Carlos Bacca-Samu Castillejo, Caldara-Bonucci, Gianluca Lapadula-Diego Laxalt, Tiémoué Bakayoko in prestito, André Silva in prestito. Manuel Locatelli, Nikola Kalinić sono tutte vendite. Quelli che sono stati acquistati li volevamo".

Sui riscatti di Bakayoko e Higuaín: "Se arriveremo al quarto posto sarà gloria; se non ce la faremo non ci siamo arrivati in cinque anni. Questa è la realtà dei fatti. Quando pensiamo che questo è normale ci viene male davvero, quello che vogliamo è tutto il contrario. Sul futuro di Bakayoko e Higuaín non si può sapere adesso, bisogna vedere nel corso dei mesi".

Sul mercato di gennaio: "Resterà chi vuole rimanere qua, chi inizia a fare i conti "Non lo so, vediamo..." uscirà. Noi arriveremo dove vogliamo, questo è sicuro. In 120 anni di storia il Milan ci è sempre arrivato. Chi starà qua è perché ha voglia di stare".

Sul rapporto del club rossonero con la UEFA: "Ci sarà un continuo incontro per capire la situazione, ora la posizione è arrivare al break even entro il 2021. Nel ricorso oltre ad allungare cercheremo di farci spiegare e capire delle cose. C'è una discussione continua con la UEFA, ci sono anche cose che loro devono capire".

Sullo stato delle finanze del Milan: "Il Milan oggi non ha debiti. L'idea del FFP è di non generare debiti. E' logico e interessante da una parte per sanare questi conti. Ma è difficile essere in competizione con chi ha ricavi da un miliardo. La Juventus ha avuto la fortuna di avere delle agevolazioni allo stadio, ora sta fatturando con quello tre volte rispetto a San Siro. E' arrivata dov'è dopo dieci anni di investimenti fortissimi senza FFP".

Ancora sul momento dei rossoneri: "Dobbiamo abbracciarci tutti, viviamo una situazione che è questa. Va capito, piano piano dobbiamo mettere delle cose per tornare quello che eravamo".

Sul Milan del passato: "Bisogna dare un segnale a livello energico, di orgoglio, serve un segnale importante. La situazione dei calciatori non è facile. Io arrivai al Milan in un'altra situazione. Noi dobbiamo essere coscienti di questa posizione. Non arriveranno Gullit, van Basten e Rijkaard".

Sul riscatto di André Silva dal Siviglia: "Ancora è troppo presto".

Sulla voglia di Higuaín: "Higuain non ha mai dimostrato il contrario, ci abbiamo parlato tante volte, parliamo con tutti".

Sulla Supercoppa Italiana: "E' un'opportunità, un titolo, ma domani serve una dimostrazione, anche giocando male".

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