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Milan, rivoluzione Rangnick in arrivo: che sia davvero il progetto giusto

Ralf Rangnick (credits: GETTY Images)

MILAN NEWS - L'arrivo di Ralf Rangnick al Milan sembra ormai solo una formalità da ufficializzare. Ancora una rivoluzione, adesso è l'ora della stabilità

Renato Panno

MILAN NEWS - Un corteggiamento durato svariati mesi non concretizzatosi immediatamente a causa dell'emergenza coronavirus. Ma adesso sembrano non esserci più dubbi: Ralf Rangnick e il Milan si sposeranno presto in vista della prossima stagione. C'è ancora da capire quale sarà il ruolo che il tedesco ricoprirà, perché sono molto i rumours che lo vogliono come allenatore, come dirigente o anche in entrambe le vesti contemporaneamente. In attesa di conoscere questa decisione c'è da fare una considerazione: questa operazione rappresenterà una vera e propria rivoluzione, l'ennesima degli ultimi anni. Adesso c'è un diktat: questa deve essere la scelta giusta.

Deve esserlo per svariati motivi. Innanzitutto bisogna dare sempre continuità ad un progetto prima che possa dare i suoi frutti. Questo al Milan, negli ultimi anni, non è mai accaduto né a livello sportivo né societario. Dopo l'era d'oro firmata Carlo Ancelotti, è toccato a Massimiliano Allegri raccogliere la pesante eredità dell'attuale tecnico dell'Everton, che è riuscito a portare a termine 3 stagioni, conquistando uno Scudetto e una Supercoppa Italiana. Dopo il suo esonero, sono stati tentati gli esperimenti nostalgici Clarence Seedorf e Filippo Inzaghi, purtroppo miseramente falliti rispettivamente nel 2014 e nel 2015. Da qui la scelta è caduta su Sinisa Mihajlovic, sollevato a sorpresa dall'incarico a poche giornate dalla fine e con una finale di Coppa Italia da giocare, persa poi dal suo sostituto Cristian Brocchi, traghettatore fino a fine stagione.

Da Vincenzo Montella in poi, oltre alle disavventura tecniche, si è aggiunta una precaria situazione societaria. Silvio Berlusconi vende il Milan a Yonghong Li, che conferma Montella sulla panchina con l'aiuto del direttore sportivo Massimiliano Mirabelli e dell'amministratore delegato Marco Fassone. Un periodo durato poco più di un anno, dopo la misteriosa sparizione del cinese che, di fatto, ha consegnato il Milan in mano al fondo Elliott, che gli aveva elargito una somma ingente in prestito in fase d'acquisto.

L'esonero di Vincenzo Montella ha portato Gennaro Gattuso sulla panchina rossonera per un anno e mezzo, prima delle sue dimissioni spontanee. Da qui l'arrivo disastroso di Marco Giampaolo, che ha subito lasciato spazio a Stefano Pioli, senza dimenticare i diversi dirigenti passati da Casa Milan come Leonardo e Zvonimir Boban. Uno scenario davvero complicato da gestire quello dell'ultimo decennio rossonero, che i tifosi hanno dovuto sopportare inermi. Uno scenario che fa capire benissimo come il Milan non possa permettersi altri esperimenti e perdere altro tempo, ma bisogna agire immediatamente. Ralf Rangnick è la persona giusta? La speranza deve essere quella, perché un altro fallimento sarebbe davvero troppo complicato da gestire.

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