Un'operazione destinata a far discutere, ma che il Milan ha deciso di chiudere con convinzione: Francesco Camarda, il gioiello classe 2008 della "cantera" rossonera, è in procinto di trasferirsi al Lecce in prestito. La conferma, con tutti i dettagli della formula, è arrivata dal noto esperto di mercato Fabrizio Romano.


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Milan, Camarda al Lecce: una scelta intelligente o un rischio?
L'accordo prevede un prestito iniziale con un'opzione di acquisto per il Lecce fissata a 3 milioni di euro e, aspetto cruciale, una clausola di riacquisto da 4 milioni di euro a favore del Milan. Una mossa che mira a permettere al giovane attaccante di trovare continuità, mantenendo però al Diavolo il pieno controllo sul suo futuro.
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Perché il Milan cede il suo predestinato?
—Perché il Milan decide di privarsi, seppur temporaneamente, di un talento così cristallino? Camarda, finora trattato come un "predestinato", ha vissuto una stagione 2024-2025 frammentata, divisa tra pochi minuti in prima squadra, l'alternanza con la Primavera e il Milan Futuro. Il risultato è stato un percorso con tanti viaggi ma poca, pochissima continuità.
Mandare Camarda a Lecce, una piazza che ha già dimostrato di saper valorizzare giovani come Gendrey, significa inserirlo in un contesto dove potrà finalmente giocare con regolarità, commettere errori e, soprattutto, crescere lontano dalle enormi pressioni che il Milan comporta. Una condizione che, probabilmente, a Milano non avrebbe potuto trovare.
La formula: tutela intelligente e visione a lungo termine
—La scelta di una formula con opzione di acquisto e contro-opzione di riacquisto è un segnale chiaro della strategia rossonera. Non si tratta di un semplice prestito secco. Il Milan incentiva il Lecce a far giocare il ragazzo, offrendo la possibilità di un investimento futuro, ma si riserva il diritto di riprenderselo con un sovrapprezzo minimo. Questa strategia, mutuata da altri top club europei, dimostra la volontà di investire nel futuro anche quando il talento viene temporaneamente affidato ad altri. Il Milan non sta svendendo Camarda, ma lo sta mettendo alla prova.
Dubbi e critiche: è troppo presto?
—Nonostante la logica dietro l'operazione, la mossa ha acceso il dibattito tra i tifosi. Molti avrebbero preferito vederlo crescere in casa, magari sotto la guida di Max Allegri, e temono che possa "perdersi per strada" o essere "bruciato" in un nuovo ambiente. Tuttavia, per un talento come Camarda, il vero nemico è la non continuità.
Il Lecce offre esattamente ciò di cui ha bisogno: un campionato di Serie A senza le pressioni da scudetto. Una piazza dove può sbagliare senza essere sommerso dai fischi, dove può segnare senza l'ingombrante paragone con leggende come Shevchenko. Negli ultimi anni, il club salentino si è affermato come uno dei migliori "laboratori" italiani per i giovani.
Camarda arriverà a Lecce con il giusto equilibrio tra aspettative e opportunità, e la consapevolezza che il Milan non lo ha abbandonato, ma lo sta testando. Il calcio di oggi non aspetta, ma chi sa attendere, come sembra fare il Milan in questo caso, può raccogliere i frutti più dolci. La palla è ora a Camarda: il Lecce sarà il suo primo vero esame.
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