Un vento di cambiamento soffia su Milanello. Dopo settimane di riflessioni e strategie, il Milan ha messo a segno il primo colpo: Samuele Ricci è un nuovo giocatore rossonero. Il centrocampista italiano, ex Torino, ha completato le visite mediche e, nel pomeriggio si è diretto nei pressi di Casa Milan per porre la firma sul contratto, diventando così il primo mattone della nuova mediana del Diavolo.


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Milan, aria nuova in mediana: Ricci è il primo tassello. E Jashari?
Questo acquisto è un segnale forte: il Milan riparte dal cuore del campo, là dove si costruiscono le ambizioni. Ricci non è un semplice acquisto, ma una vera e propria dichiarazione d'intenti. Giovane, italiano, tatticamente intelligente e dotato di quella personalità silenziosa che mister Allegri apprezza da sempre, è il regista che mancava ai rossoneri. Ma il mercato non si ferma qui; anzi, accelera.
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Obiettivo Jashari: il Milan guarda in Belgio
—Ardon Jashari, classe 2002 del Club Bruges, è il nome caldo. Il Milan ci sta lavorando da settimane e i contatti si sono intensificati. Il profilo è quello giusto: un regista moderno, forte fisicamente, intelligente nella gestione del pallone e con già esperienza internazionale. Allegri lo vede come l'equilibratore perfetto, il partner ideale per Ricci in un centrocampo tutto nuovo. La trattativa è in corso; il Bruges fa muro, ma il giocatore ha già espresso il suo gradimento: vuole solo e soltanto il Milan.
Se dovesse arrivare anche Jashari, si completerebbe una vera e propria rivoluzione silenziosa. Il reparto diventerebbe affollato, quasi sovrappopolato. Ad oggi, i centrocampisti in rosa sarebbero dieci: Ricci, Adli, Bennacer, Musah, Pobega, Bondo, Fofana, Loftus-Cheek e il giovane Jashari in arrivo. Troppi.
Quattro uscite in vista
—È necessario snellire la rosa e fare spazio. Quattro giocatori sono destinati a partire. I nomi in uscita? Yunus Musah è il più richiesto, con la Premier League sulle sue tracce e il Milan pronto ad ascoltare le offerte. Adli e Bennacer sono fuori dai piani di mister Allegri e, di conseguenza, sono finiti sul mercato. L'ultimo sacrificio arriverà tra Bondo, Loftus-Cheek e Pobega. Quest'ultimo, cresciuto nel vivaio rossonero, ha però un valore strategico per le liste UEFA, essendo utile per la quota "club trained": un motivo in più per tenerlo, anche come jolly tattico.
Tra campo e identità: il nuovo centrocampo prende forma
—Il Milan sta cambiando pelle. Lo fa con metodo, senza annunci roboanti ma con idee ben chiare. L'italianità torna centrale e l'equilibrio viene prima di tutto. Ricci è la base, Jashari il potenziale completamento. Poi si valuteranno le alternative, ma il senso è chiaro: basta compromessi, servono certezze.
Il centrocampo, oggi più che mai, è il punto di partenza. È lì che Allegri vuole ricostruire: con ordine, qualità e un'identità forte. Non si tratta solo di nomi, ma di un vero e proprio progetto. Il nuovo Milan nasce qui.
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