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L’opinione – “Donnarumma sotto stress, ma ne uscirà”

Gianluigi Donnarumma con l'Italia (credits: GETTY Images)
Diverse opinioni sul caso Donnarumma hanno tutte un fattore in comune: il portiere è reputato sotto stress, ma tutto questo può aiutarlo a crescere.

Stefano Bressi

Per tanti, da qualche settimana, Gianluigi Donnarumma è un po' meno Gigio. Il soprannome, affettuoso, indicava un ragazzino che viveva un sogno nella propria squadra del cuore e che lo faceva vivere ai milioni di tifosi. Adesso è solo Donnarumma, molto professionalmente, visto che guadagnerà 6 milioni all'anno. Svolta velocissima, consumata in appena tre settimane: dal 15 giugno, quando Mino Raiola ha comunicato che non avrebbe rinnovato a oggi, quando ha saltato l'esame di maturità per andare a Ibiza, dando anche una possibilità a tanti, scrive La Gazzetta dello Sport, di rivoltarglisi contro. Di mezzo, la trattativa per il rinnovo con il Milan. Meno male che aveva dimostrato di avere spalle larghe a sedici anni, perché il peso della contestazione l'ha indebolito molto e l'Europeo Under 21 ne è la prova. Forse tornerà presto a essere Gigio, ma al momento è poco sereno. Paolo Rossi, ex Milan e campione del Mondo nel 1982, ha dato la propria opinione: "Penso che riuscirà a liberarsi dal peso di questa situazione. Tutto, soprattutto le cose negative, servono per aiutarti a crescere. Gigio ha due attenuanti: l'età e il fatto che nella vita ognuno pensi sempre a fare i propri interessi. Ora è in un fastidioso frullatore, ma presto tutto si fermerà per dare spazio al campo, tutto rientrerà. Io l'ho provato sulla mia pelle, ti porti un carico a cui non devi pensare troppo. Il mondo ti trascina e tu devi stare fermo. Mi sembra forte e reagirà. Un solo consiglio, non di campo: dia l'esame". Intorno a lui le acque si sono agitate spesso: dalla valutazione fatta dalla Juventus, fino al caso calcioscommesse. Poi il Mondiale e divenne Pablito.

Ovviamente questo caso ha visto anche un altro protagonista: Raiola, agente di Donnarumma. È stato scudo e amico, buono e cattivo consigliere. Di certo, però, ha contribuito a cambiare l'immagine del portiere classe 1999. Interviene Claudio Pasqualin, anche lui procuratore: "Raiola ha interpretato in maniera professionale e proficua la sua attività. Ha ottimizzato il suo lavoro, Real o non Real, PSG o non PSG. Sarò impopolare, ma non ha fatto nulla fuori dalla regola. Gigio si è fidato, facendo bene, il Milan si è comportato con fermezza e virilità. Quando ho portato Lentini al Milan ci fu tanta pressione, ma poi la notte passa... Anche Donnarumma cambierà gli umori al primo rigore parato. La caratura tecnica lo mette al riparo. Non credo sia stato manipolato, si farebbe torto alla sua intelligenza. Sento semmai la necessità di tornare a delle regole che ufficializzino la figura del procuratore". Caterina Gobetti, moglie di Felipe, appena passato dall'Udinese alla SPAL, è anche suo procuratore. In precedenza, il giocatore era con Raiola. Ecco il parere: "Mino ti fa sentire protetto, ma devi avere il suo stesso carattere forte. Felipe è più tranquillo, voleva evitare che certe situazioni venissero portate al limite. Era il simbolo dell'Udinese e come Gigio voleva rinnovare: Raiola agì nel proprio interesse e con la solita fermezza. Felipe temeva la reazione dell'Udinese. Ci siamo lasciati in serenità, l'esperienza con lui è stata positiva. Il suo rapporto con i giocatori è diverso da quello che appare all'esterno".

Tornando sulla reazione di Donnarumma, anche Vincenzo Prunelli, psicologo dello sport, è fiducioso: "Gigio non ha visto il mondo degli adolescenti, molti come lui sono subito personaggi che non chiedono e non aspettano. Lo dimostra l'esame non sostenuto. Rispetto a Cassano o Balotelli è più strutturato. In un momento di crisi sportiva avrà più difficoltà di altri, perché a questo è meno abituato. Però ha buona consapevolezza di sé, ha sicurezza e solidità. Se la caverà".

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