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Il Milan vara il piano B: le strategie di Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi Milan
In attesa dell'eventuale closing per il passaggio di proprietà del club Silvio Berlusconi guarda oltre con urgenza: bisogna programmare la prossima stagione

Daniele Triolo

Sebbene non vi sia ancora un ultimatum ufficiale, per l'edizione odierna del 'Corriere dello Sport – Stadio' appare chiaro come resti davvero poco tempo a Sino-Europe Sports per tentare di rimettere in piedi . Yonghong Li, rimasto praticamente solo, con sempre meno finanziatori, deve fare fronte in tempi strettissimi ai suoi obblighi, ovvero versare i 100 milioni di euro della terza caparra e poi reperire gli ulteriori 320 milioni per chiudere l'operazione, se non vuole vedere svanire anche i primi 200 milioni già versati e pronti per essere 'trattenuti' da Fininvest per il 'disturbo'.

Eventuali azioni legali di SES su questo fronte sembrano poco efficaci. Dunque, in casa Milan, ci si prepara ad andare avanti, e con Silvio Berlusconi saldamente alla presidenza della società rossonera. Anche perché, ha riportato il 'CorSport', Fininvest alterna giornate di ottimismo sulla trattativa, magari suggerite dalle fonti finanziarie vicine a Yonghong Li, a momenti di dura e profonda riflessione. Momenti, certamente, contaminati dal fastidio e dal nervosismo che palesa, spesso, Berlusconi, di fronte ad una situazione definita ormai “grottesca ed imbarazzante”.

Volendo valicare i confini del prossimo 7 aprile, data indicativa per il closing della cessione del Milan, . Ecco perché, partendo dal presupposto che Berlusconi sia ancora in grado di continuare a finanziare ed a gestire il club, bisogna cominciare a programmare la prossima stagione, annata 2017-2018, partendo dal , Alessio Romagnoli e . Soprattutto il prolungamento del contratto di Gigio sarebbe un bel segnale per gli altri giocatori 'sospesi' del Milan, vale a dire Mario Pašalić e , che potrebbero spingere per il loro riscatto poiché avrebbero la certezza che le intenzioni di Berlusconi sono di alto profilo.

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, e Rocco Maiorino, direttore sportivo, hanno già approntato un piano di azione per evitare fughe di massa dal club, anche perché, ormai, è venuto meno il principio di condivisione delle scelte con Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, uomini individuati da SES per il nuovo management rossonero.

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