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ESCLUSIVA PM – Prati: “Donnarumma? È un calcio senza bandiere. Milan con idee chiare”

Gianluigi Donnarumma Pescara-Milan
Dopo la decisione di ieri di Gianluigi Donnarumma, Pianetamilan.it ha contattato in esclusiva Pierino Prati. Queste le dichiarazioni dell'ex punta del Milan

Luca Fazzini

Non facciamo nemmeno in tempo a presentarci, che Pierino Prati dice già la sua. Impossibile non commentare , che ha deciso di non rinnovare il suo contratto con il Milan in scadenza a giugno 2018. "I tifosi milanisti ci sono rimasti male - esordisce Prati, in rossonero dal '67 al '73 - credevano in questo ragazzo, che ha grandi qualità e pensavano che potesse fare una carriera lunga. Invece, evidentemente, il ragazzo ha deciso di intraprendere una scelta che delude i tifosi".

Che effetto le fa questa decisione e, soprattutto, come ha reagito a questa notizia?

"E' chiaro che mi sarebbe piaciuto che Donnarumma giocasse e vincesse per tanti anni nella squadra che l'ha preso quand'era molto piccolo, credendo subito in lui, portandolo in prima squadra. Avendo moltissime qualità, ci ha messo poco a mostrarle. Oggi c'è delusione, ma credo che i tifosi oltre alla delusione abbiano anche parecchia rabbia, ma non si può rimediare, perchè il ragazzo ha scelto un percorso diverso da quello che tutti speravano".

Non è una visione limitata affermare semplicemente che il calcio non è più quello di una volta?

"No, no, assolutamente. Questa è semplicemente la verità: le bandiere sono sempre meno. Adesso si è inserito un fattore economico che è determinante, è chiaro che i giocatori forti lo sfruttino al massimo. Un tempo non c'erano procuratori, il calcio non faceva girare così tanti soldi. Nel calcio odierno, sta davanti chi ha tanti soldi. Di conseguenza, il giocatore forte non ha un punto fisso, perchè la maggior parte sceglie di andare dove guadagna di più. Donnarumma probabilmente vuole una società pronta a vincere subito".

Vede un tradimento verso il Milan e vede un gesto di poca umiltà?

"Purtroppo il calcio è cambiato, non è la prima volta che uno non rinnova per andare da altre parti. E' il calcio che hanno voluto tutti: capita, come in questo caso, che tu cresci un giocatore, e poi lo perdi. Una volta ci si limitava al contratto con la società, oggi comanda il giocatore, se è davvero forte. Il Milan comunque sta acquistando giocatori di buonissimo livello, i tifosi vedono un nuovo metodo, per tornare ad essere una squadra vincente. Donnarumma andrà in una squadra già vincente. Tradimento? Lo chiedi a uno che ha cominciato a 12 anni, ha fatto la trafila del settore giovanile, poi la prima squadra, e in qualche modo continuo ad essere inserito nel club. Ho fatto una vita all'interno del Milan, mi sono sempre trovato bene. Il mio calcio era diverso, ma c'era la voglia di attaccarsi alla società, alla squadra. Una volta decideva la società, oggi è il calciatore che decide cosa fare. E' stato scelto questo tipo di calcio, queste sono le conseguenze".

Come sta lavorando il Milan in queste ultime settimane?

"Stanno lavorando molto bene, sono molto decisi. Hanno idee non chiare, chiarissime. Dove vogliono arrivare, ci arriveranno. Gli anni senza vittorie stavano iniziando a diventare troppi, stanno facendo benissimo adesso. Questa è una fermata che fa male a tutti, ma bisogna ripartire per far sì che quanto accaduto ieri venga superato. Ormai Donnarumma ha scelto un altro futuro, peccato che in tanti ci siano rimasti male".

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