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Montagne russe rossonere: la storia di Riccardo Montolivo

Riccardo Montolivo, centrocampista del Milan (credits: acmilan.com)

Il saluto di Riccardo Montolivo dopo sette anni ha fatto discutere per l'incisività delle parole. L'ex capitano non ha mai giocato in questa stagione

Peppe Gallozzi

"CALCIOMERCATO MILAN - Il messaggio d’addio di Riccardo Montolivo non è passato inosservato, soprattutto per l’incisività delle sue parole. “Mi hanno ferito, ma non ho fiatato”; “Non ho avuto la possibilità di salutarvi nel mio stadio e non ho fiatato”; “Mi hanno tolto la fascia e non ho fiatato”. Una storia molto particolare quella di Riccardo Montolivo al Milan, da montagne russe vertiginose, con un finale assolutamente imprevedibile e tanti particolari che potrebbero emergere in futuro. Partendo da una certezza. Il ringraziamento ai tifosi rossoneri, da un capitano ferito.

"Montolivo arriva al Milan nel 2012 quando è considerato uno dei più grandi talenti del calcio italiano. Ha brillato nel suo passato fiorentino e a 'San Siro' viene accolto benissimo. L’allora tecnico Massimiliano Allegri, incurante dell’età e dall’anzianità all’interno della rosa, non ci pensa due volte prima di affidargli la fascia da capitano (Milan-Juventus del 25 novembre) a testimonianza della grande personalità e rilevanza nello spogliatoio rossonero. Con l’addio di Massimo Ambrosini, il centrocampista di Caravaggio diventa ufficialmente capitano aumentando ancor di più la propria leadership nei quadri rossoneri.

"Poi, un paio di infortuni, e il lento declino. I fischi di San Siro, le prestazioni poco convincenti e il calo di rendimento. Montolivo continua a prendersi le sue responsabilità, alza anche la Supercoppa a Doha ma l’anno successivo, con l’arrivo a Milano di Leonardo Bonucci e Lucas Biglia, viene messo da parte sia nelle gerarchie tecniche che in quelle di spogliatoio. Il finale è storia recente. Zero minuti in questa stagione e un’annata completamente ai margini del gruppo. Sette anni, dalla gioia al dolore, dalle stelle alle stalle. Per un addio silenzioso, e neanche troppo, che continuerà a far discutere. Il Milan continua ad inseguire Igli Tare ma avrebbe pronto già il Piano B continua a leggere >>>

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