Come cambiano le cose in un anno... 365 giorni fa, alla vigilia del match dell'Epifania contro il Sassuolo, Alessio Cerci scalpitava per tornare in campo e conquistare quel Milan che a lungo, nell'estate precedente, l'aveva corteggiato, sedotto e poi abbandonato viste le esose pretese di Urbano Cairo. Dopo sei mesi di panchina all'AtleticoMadrid, AdrianoGalliani aveva stupito tutti strappando l'ufficialità dello scambio con Fernando Torres già alla vigilia di Natale. Però come le migliori storie d'amore del tempo recente, l'amore pare essersi incrinato e raffreddato prima del dovuto.
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CALCIOMERCATO, Cerci addio: storia di un flop rossonero
Ormai è quasi una certezza: dopo poco più di un anno Cerci lascerà il Milan. Un amore finito presto quello tra l'ex-Torino e la società di Via Aldo Rossi
L'inizio del 2015 rossonero non è stato certamente dei migliori per il Milan, e Cerci sicuramente si è ritrovato nel momento peggiore degli ultimi anni. Con un Milan che crollava rapidamente a picco e una condizione fisica personale decisamente precaria dopo un'estate senza preparazione e mesi di panchina a Madrid, Cerci ha faticato a ritrovare la condizione migliore, con la conseguenza di aver presto perso il posto sull'out di destra nel 4-3-3 di Inzaghi, poi il catastrofico finale di stagione ha fatto il resto.
Già in estate, quindi, le sirene del calciomercato avevano ricominciato a risuonare per l'Henry di Valmontone che poteva lasciare Milanello, ma lui stesso ha deciso di rimanere e riconquistare il nuovo Milan di SinisaMihajlovic: i due si conoscevano bene, già ai tempi di Firenze, ma nonostante i tentativi di recupero la carriera di Cerci al Milan non decolla. In un primo tempo, però, il passaggio dal 4-3-1-2 al 4-3-3 sembrava aver regalato al Milan sprazzi del giocatore che si era fatto apprezzare al Torino. Dopo alcune prestazioni al di sopra della sufficienza, però, il giocatore ha dimostrato notevoli limiti, comprovati poi nel passaggio definitivo al 4-4-2, specie nella fase difensiva. Così, di nuovo, Cerci è tornato nel dimenticatoio, prima a favore di Niang, poi di Honda, ora di Boateng. Quarta scelta in una fascia in cui lui sarebbe l'unico esterno di ruolo, con l'apertura del mercato Alessio è ormai conscio di dover trovare una nuova sistemazione se non vuole perdere l'Europeo di Francia. Le pretendenti non mancano, lui si prende tempo per accettare il Genoa, ma il tempo, si sa, stringe...
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