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Ag. Niang: “La scelta della Nazionale richiede tempo, M’Baye ama i due Paesi”

Niang, in rete contro il Bournemouth, acmilan.com

Moussa Ndiaye, agente dell'attaccante del Milan M'Baye Niang, ha voluto far chiarezza sulle voci odierne che vedono coinvolto il proprio assistito in merito alla scelta della Nazionale

Donato Bulfon

Moussa Ndiaye, agente dell'attaccante del Milan M'Baye Niang, ha voluto far chiarezza sulle voci odierne che vedono coinvolto il proprio assistito in merito alla scelta della Nazionale.

Ecco il comunicato apparso su Twitter:

"Intervengo tramite questo comunicato per riportare alcune verità in modo da mettere fine ad alcune accuse di cui M'Baye Niang è stato oggetto. Da tempo, all'avvicinarsi delle pause internazionali per gli impegni delle Nazionali, alcune persone orchestrano un attacco a Niang che non porta benefici a nessuno. Dire o scrivere delle menzogne, talvolta per non conoscenza ed ignoranza e in altre occasioni per maldicenza, non costituisce un dibattito costruttivo, e ciò è deplorevole. M'Baye Niang è francese di origini senegalesi, e questo rappresenta per lui una forza, una ricchezza ed un qualcosa di cui andare orgoglioso. Nulla può contestare o mettere in dubbio il suo attaccamento per il suo paese d'origine: mettere avanti a tutto il suo amore per per il Senegal in funzione del suo orientamento sportivo che costituirà la sua scelta a livello di Nazionale è deplorevole.

Dopo alcuni anni, grazie alle sue prestazioni, ha suscitato il legittimo interesse sia della selezione francese che di quella senegalese. Ha giocato già per la selezione francese ed ha presenziato ad un raggruppamento della selezione senegalese: se questo è passato per scontato non è certo colpa sua. Nessuno dalla federazione si è rivolto a lui per chiedere spiegazioni, e non è nemmeno giusto chiedere a lui di prendersi responsabilità che non sono sue.

È responsabile di dover dichiarare pubblicamente che non merita di indossare la maglia del Senegal? Dubito. Mischiare la passione con la ragione per emettere un giudizio senza fondamento reale non è corretto. Si, si tratta di ragione, perché prendere una decisione tale richiede una riflessione che gli appartiene e che gli converrà rispettare, perché solo lui, attraverso le sue performance sportive,  può ottenere la possibilità di giocare per l'una o l'altra Nazionale.

Non giocare per l'una o l'altra nazione non significa assolutamente non esserci legato. Ripeto, conosco la sua storia ed è fiero della sua doppia cultura: lavora per migliorare le condizioni di sviluppo di bambini in Senegal attraverso progetti che vuole portare avanti con il sostegno della sua famiglia. Questo è il reale attaccamento per il suo paese d'origine.

La decisione che prenderà non può arrivare in fretta, non è così semplice: quando sarà arrivato il momento, farà parte della sua volontà e delle sue intenzioni sportive. Ha un profondo rispetto per le sue due nazioni, i loro tifosi e ringrazia le persone che lo sostengono".

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